Destiny 2: I Rinnegati prima ci ha spaventato, poi ci ha stuzzicato (in attesa della recensione)
In attesa della recensione ecco le prime impressioni che abbiamo ricavato da I Rinnegati, la terza espansione di Destiny 2
Dopo c'era stato il primo contatto con la Riva Contorta, l'ambientazione principale dell'espansione, non grandioso a dire il vero, perché quanto si era mostrato innanzi a noi era giusto un ammasso di rocce. La prima impressione era stata quella sbagliata però, perché nei suoi meandri abbiamo scorto prima insediamenti raffazzonati, poi addirittura relitti di enormi navi spaziali. Il tutto dominato dalla torre nella quale sapevamo risiedere Uldren Sov, l'uccisore di Cayde-6, alla quale abbiamo rivolto un lungo sguardo, colmo di desiderio di vendetta, prima di immergerci ancora di più nella devastata ambientazione.
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L'incontro con il Ragno aveva ulteriormente chiarito i temi dell'espansione, la cupezza ovviamente, vista la dipartita del compagno di mille battaglie, ma anche il furente desiderio di vendetta, quello che ci ha portati a stringere un accordo con questo bizzarro signore dei Caduti, perché il nemico del mio nemico è anche mio amico. Quando il Ragno ci ha chiesto di collezionare per lui delle taglie e abbiamo visto che alcune di esse prevedevano persino di ritornare su altri pianeti, alla ricerca degli evasi, ci siamo immaginati lunghe scampagnate per luoghi già visti, sparacchiando, sbadigliando. E invece dopo aver collezionato cinque taglie, anche semplicemente ammassando un certo numero di uccisioni sulla Riva (abbiamo fatto giusto una capatina nella Z.M.E.), siamo ripartiti subito a spron battuto, messi di fronte a delle nuove Avventure, una per ogni compagno di Uldren Sov, intenzionati a ottenere la nostra vendetta. E abbiamo tirato un respiro di sollievo.
"i primi scontri con gli sgherri di Uldren Sov ci hanno mostrato una varietà di situazioni che non ci aspettavamo"Siamo ancora lontani dal compimento dell'impresa, ma di certo finora I Rinnegati si è dimostrato di tutt'altra pasta rispetto alle precedenti espansioni. Una storia nuova, realmente interessante, una serie di missioni da seguire con un grinding quasi nullo tra l'una e l'altra, le varie novità a livello di gameplay introdotte, alcune di maggior impatto, altre di minore, presentano subito molto bene il nuovo contenuto aggiuntivo, e l'impressione che stavolta la sostanza ci sia è confermata dalle prime ore in sua compagnia. Chiaramente abbiamo eletto fin da subito a weapon of choice l'arco, la nuova arma, e ci siamo deliziati nel suo utilizzo, perché si tratta di un'aggiunta efficace e goduriosa (soprattutto quando si utilizzano le frecce esplosive). Abbiamo accolto con qualche riserva il nuovo metodo di infusione, che ora richiede risorse rare, ma quando di frequente, di fronte alla domanda: “mi conviene utilizzare questo nuovo pezzo di equipaggiamento più potente o aumentare tramite esso il livello di quello che già avevo?”, ci siamo ritrovati a considerare ogni risvolto e abbiamo colto la ratio della scelta. Apprezzata. Abbismo combattutto ovviamente, e i primi scontri con gli sgherri di Uldren Sov ci hanno mostrato una varietà di situazioni che non ci aspettavamo.[caption id="attachment_189210" align="aligncenter" width="1920"] Signori, il Ragno[/caption]
È quindi presto per pronunciarsi con sicurezza riguardo la qualità dell'espansione, ma il primo impatto è stato più che positivo. La Maledizione di Osiride e La Mente Bellica avevano mostrato in da subito di avere il fiato corto, l'impressione, con I Rinnegati, è che di fiato ne dovremo spendere noi un bel po', per arrivare al traguardo del livello di Luce 600, nuovo cap. Se e quanto questa maratona sarà divertente ve lo diremo tra un paio di settimane.
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