Le polemiche infuriano in rete dopo la scelta del Corriere della Sera di pubblicare le vignette in omaggio alla redazione di Charlie Hebdo senza chiedere il consenso degli autori, che ignari dell’operazione hanno poi trovato i loro lavori pubblicati su un instant book dalla qualità grafica scadente.

Stiamo parlando del volume Matite in difesa della libertà, definito poco fa in un post di Corriere.it una raccolta di “Vignette di dilettanti e professionisti in nome della libertà”. Sarebbe interessante capire chi siano i “dilettanti” in questione, ma passiamo oltre.

Dalla stessa pagina il Corriere ha rilasciato la prima dichiarazione dopo che i nodi sono venuti al pettine. È in realtà una semplice postilla inserita dopo aver nuovamente pubblicizzato l’operazione:

 

Post Scriptum (dopo le polemiche): Il ricavato di questa operazione, è bene ribadirlo, sarà devoluto interamente a favore delle vittime della strage e del giornale Charlie Hebdo. Aspettare di avere l’assenso formale di tutti gli autori, a nostro giudizio, avrebbe rallentato in maniera sensibile l’operazione. Comunque sul libro, in seconda pagina, c’è scritto con chiarezza che «l’editore dichiara la propria disponibilità verso gli aventi diritto che non fosse riuscito a reperire».

 

Inutile far notare che non si tratta né di scuse formali, richieste da Roberto Recchioni e Leo Ortolani, né di giustificazioni che possano far acquietare gli animi. Avanti così.

 

Fonte: Corriere.it