Durante il Salone del Manga di Barcellona, il sito spagnolo Misión Tokyo ha avuto l’opportunità di intervistare il regista Kimitoshi Chioka e il produttore Hiroyuki Sakurada per scoprire qualcosa in più sulla realizzazione di Dragon Ball Super.

I membri dello staff hanno confermato che la valutazione degli episodi e il merchandising sono fattori importanti per spingere gli sponsor a continuare a supportare un anime, perciò finché questi elementi rimangono a un buon livello la serie potrebbe continuare senza problemi. Dragon Ball Kai raccoglieva consensi ma è stato interrotto perché i gadget non vendevano granché, dato che erano basati sulla serie originale, ovvero prodotti simili a quelli esistenti già da decenni.

Il Torneo del Potere, ovvero l’arco narrativo di Dragon Ball Super attualmente in onda in Giappone, si concluderà a marzo 2018. Nessuna dichiarazione su quando è previsto il finale dell’anime, né se si ricollegherà agli ultimi episodi del fumetto originale; Akira Toriyama non ha ancora deciso quale sarà l’epilogo ma di sicuro ha ancora molte idee per continuare a sviluppare l’universo di Dragon Ball. Al momento non sono previsti crossover o spin-off, ma potrebbero essere fatti annunci entro la fine dell’anno su altri film cinematografici.

Alla richiesta se la Toei avesse il potere di modificare la storia scritta da Toriyama, la risposta è stata che può limitarsi a richiedere qualche modifica, senza però poter costringere l’autore, “perché non si può obbligare Dio a cambiare il proprio operato”. La serie è prodotta con software digitali ma i disegni sono ancora realizzati a mano; dalla sceneggiatura al risultato finito, un episodio richiede circa sei mesi di produzione, alla quale lavora un team di ventuno artisti.

 

 

Fonte: Kazenshuu