Stan Lee non è stato benissimo, ultimamente. Immaginiamo che i nostri lettori siano già informati dell’accaduto. Il decano della Marvel ci ha tenuto a tranquillizzare tutti sul suo stato di salute, ma a quanto pare ci sono delle ragioni di preoccupazione. Non solo perché The Man è decisamente molto anziano, dato che corre spedito verso i novantasei, ma perché non è chiaro se sua figlia Joan Celia Lee o qualcun altro stiano sostanzialmente abusando di lui. Voci si inseguono nel definirlo tenuto lontano forzatamente dai suoi collaboratori più stretti e fidati, alcuni dei quali sono stati licenziati con poche cerimonie.

Nel mondo del Fumetto che più gli è vicino è scattato l’allarme quando sono stati lasciati a casa il suo manager Max Anderson, il suo avvocato Tom Lallas e altri personaggi che da anni si occupano della sua persona, della sua salute e della sua casa. Anderson, in particolare, sarebbe accusato di condotta pericolosa per Lee. Uno dei primi a scrivere una lettera aperta è stato Neal Adams:

 

Conosco Stan Lee bene quanto si possa, considerando che non lo sento proprio tutti i giorni. Ho incontrato sua moglie, che era una donna affascinante, adorabile e intelligente. Ho conosciuto brevemente sua figlia, quando lavorava alla Marvel come receptionist. Non piaceva a nessuno che conoscessi e non ho mai sentito nessuno parlarne bene, se non forse in un paio di occasioni sporadiche. La perdita di Joanie, sua moglie, dell’anno scorso, ha devastato Stan come se avesse perso tutto quanto. E in effetti è forse così. Era una moglie da sogno, l’attrice e modella bionda e vivace che ha incontrato in Inghilterra e ha avuto la fortuna di sposare.

Max Anderson è un punk da strada. Ma è anche una persona sincera che sai che ti dirà la verità. Niente cazzate con Max Anderson. Aveva i suoi interessi per stare vicino a Stan, come li avrebbe chiunque abbia un cervello, ma era devoto e dedito a lui come un cane fedele. A certa gente non piacciono i punk da strada, ma io metterei la mia vita in mano a uno di loro ogni giorno, piuttosto che in quelle di un avvocato o di un uomo d’affari.

Stan aveva un uomo devoto e perfetto per i suoi bisogni in lui. E ora, se qualcuno si chiedesse perché sia preoccupato per la sua vita, non deve far altro che leggere le notizie dei giornali. […] Ho un solo consiglio per chi è coinvolto nella situazione. Vi prego, fate in modo che la polizia sia vigile di fronte a ogni situazione che possa minacciare Stan. Per il bene di tutti noi che teniamo a lui, ricordate come la depressione abbia effetto sulla vita di tutti i giorni. Proteggetelo fino a quando Max potrà nuovamente agire come suo tutore.

 

Anche Mark Waid ha detto la sua sull’argomento:

 

Innanzitutto, so con certezza che il mio amico Max è un bravo ragazzo e che non metterebbe mai in pericolo Stan. Secondo: se state assistendo a tutto questo e non credete che Max sia stato incastrato e forzosamente escluso dalla vita di Stan, vi chiedo di domandarvi come sia possibile che il Daily Mail, un giornale d’oltreoceano, avesse dei fotografi in anticipo sul luogo di un presunto crimine, ore e ore prima di ogni giornale locale di Los Angeles. Deve essere stato avvertito.

 

Waid parla della possibilità di un ricatto, della volontà di utilizzare i considerevoli risparmi di Lee in maniera poco pulita, dietro a quel che sta accadendo attorno alla sua persona al momento. Anche Humberto Ramos, suo collaboratore su Champions, ha scritto un testo simile, con preoccupazioni dello stesso tenore.

La situazione è confusa e rimaniamo in ascolto, per aggiornarvi al più presto.

 

 

Fonti: Bleeding Cool | Bleeding Cool