Fantastici Quattro #104Tra il 1992 e il 1994 Leo Ortolani ha la possibilità di sfogare la sua passione per i Fantastici Quattro realizzando sulle pagine della fanzine Made in USA quattro episodi incentrati sulla famiglia di supereroi, un’ideale conclusione delle loro avventure. Sì perché per l’autore di Parma i veri Fantastici Quattro sono solo quelli di Stan Lee e soprattutto Jack Kirby, per cui riprende la numerazione laddove il Re aveva abbandonando Fantastic Four, proponendo degli alternativi numeri #103, #104, #105 e #106.

Queste storie vengono pubblicate sul retro della fanzine e bisogna ribaltare l’albo per poterle leggere, avendo così una nuova copertina e dando l’impressione di avere in mano un numero del fumetto originale. Anche la seconda copertina riprende gli editoriali della storica serie Corno, con uno spazio per la posta dei lettori e delle introduzioni al fumetto che considerano le storie dei Fantastici Quattro successive al numero #102 degli episodi apocrifi, mentre quelle riproposte sulla fanzine sono uno straordinario ritrovamento finalmente proposto al pubblico dopo più di 20 anni. Quei numeri di Made in USA sono rari e, considerando la popolarità attuale di Ortolani, vengono venduti a caro prezzo nei negozi di fumetti e alle fiere; per ovvi problemi di diritti le storie non possono essere ristampate, ma sono disponibili gratuitamente in versione digitale sul sito ufficiale di Rat-Man.

I Fantastici Quattro vengono aggrediti all’interno del Baxter Building da un potente robot inviato contro di loro da Annihilus, sconfitto dopo un duro combattimento. L’avversario del quartetto riesce a mettere al tappeto Crystal, ma la conseguenza più fatale avviene dopo poco: Johnny Storm subisce una carbonizzazione interna e, non riuscendo più a controllare le sue abilità da Torcia Umana, muore ustionato, esalando l’ultimo respiro tra le braccia della sorella.

Fantastici Quattro #105L’attacco del nemico meccanico ha infatti aumentato oltre misura la quantità di radiazioni che alimentano i poteri dei Fantastici Quattro, esagerandoli in maniera letale per il loro organismo: la Cosa inizia a cristallizzarsi dall’interno, Mr. Fastastic passa dallo stato elastico a quello plastico fino a liquefarsi, mentre per le leggi della rifrazione, Susan Storm resterà effettivamente una donna invisibile per sempre.

È uno stratagemma drammatico che porta i quattro eroi verso una morte inesorabile proprio attraverso ciò che li ha resi speciali. In questo momento di difficoltà interviene però un ulteriore nemico, ovvero la loro principale nemesi: il Dottor Destino. Victor Von Doom riesce a scardinare i legami dei Fantastici Tre superstiti rivelando di essere stato per un breve periodo il compagno di Susan, che poi lo ha lasciato quando ha incontrato Reed. Si spiegano così le motivazioni del tiranno, spinto dalla gelosia nei confronti della Donna Invisibile, dall’odio per Mr. Fantastic e per chiunque spalleggiasse lo scienziato, suo rivale in amore.

Purtroppo Reed e Ben crollano sotto i colpi di Destino, già provati dalla trasformazione in atto nel loro organismo; l’unica superstite è Susan, che sferra un colpo mortale al dittatore latveriano perforandogli il petto e strappandogli il cuore. Questo non le impedisce di essere condannata a restare per sempre invisibile, ma l’eroina decide di continuare a vivere indossando la maschera di Destino, come ricordo dei combattimenti affrontati e degli orrori visti.

Fantastici Quattro #106Ortolani ha realizzato un’epica saga che avrebbe potuto essere una perfetta conclusione dei Fantastici Quattro, se la politica editoriale della Marvel non prevedesse invece di continuare a utilizzare i personaggi attraverso i decenni. I disegni sono ancora acerbi, ma va ricordato che l’autore ha ancora 24 anni quando affronta questo fumetto, pochi anni prima di iniziare l’autoproduzione di Rat-Man.

Si nota però lo studio approfondito dello stile kirbyano e ci si domanda cosa sarebbe stato in grado di realizzare sul fronte supereroistico negli anni, se non avesse avuto successo con un personaggio comico e fosse stato chiamato a disegnare storie con uno stile realistico.

Dal punto di vista della trama invece non c’è alcun appunto da fare, durante la lettura trasuda la natura da fan e grande conoscitore dei personaggi, che si fondono col grande talento narrativo in grado di orchestrare una conclusione in cui confluiscono gli elementi principali della serie per dare vita a un epico finale, nel quale vengono addirittura riscritte le origini e le motivazioni del villain principale, da sempre il personaggio Marvel preferito di Ortolani.