Uno dei tratti più celebri di Conan il Barbaro, partorito dalla penna di Robert E. Howard, è la sua natura di sopravvissuto: che si tratti di fronteggiare guerre o pericoli naturali, guardie cittadine o stregoni corrotti, il Cimmero resiste, a volte prospera e le sue avventure continuano. E quel che vale per il personaggio vale un po’ anche per le sue pubblicazioni: nel corso dei decenni cambiano autori e disegnatori e a volte anche le case editrici, si alternano avventure originali ad adattamenti dei suoi classici racconti pulp, ma una serie di Conan, in un modo o nell’altro, accompagna i lettori senza sosta. Una caratteristica che ha permesso al personaggio di tagliare un traguardo toccato da poche testate, quello del numero #300, in arrivo nei prossimi mesi sotto l’egida di casa Marvel.

 

 

A fare gli onori di casa saranno lo scrittore Jim Zub e il disegnatore Cory Smith, che hanno preparato per l’occasione un viaggio nell’estremo oriente di Hyboria, una lingua inventata e molte altre sorprese. lo sceneggiatore ci offre un’anteprima, unitamente a qualche riflessione sul fascino e sull’inossidabile longevità del personaggio:

 

Conan The Barbarian #19, copertina di Geoff Shaw

Zub – Arrivare a scrivere Conan il Barbaro è un sogno che si avvera, ma avere pubblicato solo due numeri prima di essere messi in pausa ha contribuito a darmi la surreale sensazione che il 2020 fosse fuori dal tempo e che tutti stessimo andando alla deriva, arrangiandoci come meglio potevamo. Dato che le sceneggiature devono passare sia dalla revisione della Marvel che da quella di Conan Properties, avevo già scritto diverso materiale prima che la produzione si fermasse, ma sono davvero felice che ora si possa ripartire alla grande e vedere Cory Smith fare meraviglie con le illustrazioni.

È curioso perché durante una call abbiamo fatto ammettere a Cory che prima di questo incarico non si considerava un disegnatore adatto allo sword & sorcery, eppure a ogni pagina si sentiva sempre più coinvolto nella serie, e questo effettivamente si nota. Le pagine di Conan realizzate da Cory sono probabilmente alcune delle migliori che gli abbia mai visto fare, e considerato quanto siano belle le sue serie precedenti, ciò la dice lunga. Il suo lavoro sulle figure umane, che è un punto fermo dei migliori artisti di Conan negli ultimi cinque decenni, è solido e dinamico, la sua narrazione è incredibile, e riesce a prendere tutto ciò che gli descrivo nelle sceneggiature e a potenziare ogni singola pagina con un taglio d’azione e di teatralità incredibili. È uno stile classico e contemporaneo allo stesso tempo. Finora sono rimasto sbalordito dal suo lavoro sulla serie.

Conan The Barbarian #19, anteprima 01

L’arco narrativo attuale, Land of the Lotus, è ambientato nel Khitai, il confine orientale delle Terre Hyboriane. È un posto in cui Conan non si era mai avventurato prima d’ora, e i misteri e i pericoli che racchiude diventano subito evidenti. La missione di restituire un’arma, un famoso cimelio a un signore della guerra della regione diventa una disperata lotta per la sopravvivenza, e poiché Conan spicca vistosamente tra la gente del posto e non conosce le loro tradizioni, si ritrova ben presto in una situazione più grande di lui. Non sa di chi possa fidarsi, e certe forze ai piani alti iniziano a pensare di poterlo usarlo per sbrigare parte del loro lavoro sporco.

Trovare un ciclo di storie preferite tra trecento e passa numeri non è facile, ma le avventure di Conan sui mari assieme a Bêlit si distinguono per essere un momento d’oro della serie originale, a mio parere. Bêlit arriva nel numero #58, e fa parte del cast fino al numero #100. Quella parte della vita di Conan è un adattamento del racconto originale di Robert E. Howard La Regina della Costa Nera, ma Roy Thomas e gli altri ne hanno estrapolato un periodo vibrante e coinvolgente di grandi avventure per molti mesi.

Conan The Barbarian #19, anteprima 02

Quando si lavora con qualunque personaggio di vecchia data, può essere difficile cercare di trovare nuovi punti di vista e nuove idee che appaiano appropriate e allo stesso tempo spiazzino e sorprendano i lettori. Il mio scopo è realizzare delle storie che sembrino iconiche per Conan, senza ricadere nelle trame più stereotipate che i lettori possono vedere arrivare da un miglio di distanza. Questa, in tutta onestà, è la parte difficile. Una volta fissata un’idea di base, mi è più facile svilupparla e a definire l’azione nel dettaglio. Lo sword & sorcery mi scorre nel sangue e adoro ogni numero che mi dà l’opportunità di lavorare su questa serie.

Nella maggior parte delle storie, la questione delle lingue in Conan è stata trattata come qualcosa da accantonare per motivi di praticità. Quasi tutti parlano una sorta di lingua comune e possono comunicare. Quando mi è venuta l’idea di portare Conan in estremo oriente, ho pensato alle sfide che avrei potuto mettergli davanti, e la comunicazione mi è parsa qualcosa che non avevo mai visto usare in questo modo. Avere sia Conan che il lettore incapaci di capire con esattezza ciò che viene detto mette il nostro eroe in una situazione difficile, lo costringe a prestare maggiore attenzione e a stipulare strane alleanze.

Conan The Barbarian #19, anteprima 03

Per la lingua del Kithai vera e propria ho attinto a vari frammenti di latino, spagnolo e portoghese cambiandone i suoni o mescolando assieme alcuni elementi, poi ho aggiunto dei frammenti extra per farla sembrare una vera lingua. Ho “scritto” i dialoghi della sceneggiatura sapendo cosa veniva detto in ogni balloon parlato e poi, ogni volta che compariva una nuova parola, la aggiungevo a una tabella in modo da tenere d’occhio il tutto e riutilizzarla durante l’arco narrativo.

Nel caso della creazione di nuovo materiale per l’era hyboriana, tutto deve essere approvato, anche se finora lavorare con le Conan Properties non è mai stato un processo difficile. Mando sempre delle descrizioni molto precise quando si parla di nuovi luoghi, dei, miti e qualsiasi altra cosa che debba essere approvata prima del tempo. Nel caso della lingua Uttaran, la Conan Properties lo ha visto evolversi a ogni sceneggiatura che inviavo, ma sapeva in anticipo che avrei generato quel lessico di nuove parole.

Conan The Barbarian #19, anteprima 04

Le didascalie narranti in Conan il Barbaro sono decisamente molto più prolisse rispetto alla maggior parte degli altri fumetti, e il modo in cui vengono utilizzate è un po’ diverso, quindi ho sicuramente avuto bisogno di una curva di apprendimento. È stato necessario scavare a ritroso nella prosa di Robert E. Howard e nelle storie di Roy Thomas per ricordarmi come intervallare alle scene varie informazioni sensoriali e a impartire un tono poetico a certe frasi. È qualcosa di diverso da ogni altro fumetto a cui abbia mai lavorato, ma è anche qualcosa che mi piace molto.

Conan è l’antieroe originale, il mercenario che diventa re con le proprie forze. È l’archetipo selvaggio da cui nasce ogni personaggio nello stile di Wolverine, Punisher, Elektra o il Soldato d’Inverno, nella letteratura, nei film o nei giochi. I suoi tratti fondamentali, un guerriero dai modi spicci, un esploratore, un avventuriero e un sopravvissuto, si sono cristallizzati in un intero genere narrativo. Esistono molti altri personaggi che condividono alcuni dei suoi tratti, ma è lui ad avere definito gli standard, e penso che sia per questo che Conan è ancora popolare e goda di una base di appassionati tanto fedele.

Il numero #300 sarà più lungo del solito e vedrà la partecipazione di qualcuno che non vedevo l’ora di utilizzare fin dall’inizio di questo arco narrativo. Come nel caso di molti numeri d’anniversario, è per noi un’occasione per celebrare ed esaltare le migliori qualità del personaggio e allo stesso tempo per sorprendere i lettori con uno o due grandi colpi di scena. È il culmine di tutto ciò che abbiamo costruito nei dodici numeri precedenti, e non vedo l’ora che i lettori possano vederlo.

 

Conan The Barbarian: The Hyborian Page

 

 

Fonte: Newsarama