Jeff Lemire e Andrea Sorrentino parlano di Gideon Falls con la redazione di Comic Book Resources. Il progetto è il frutto della collaborazione tra lo sceneggiatore e il nostro artista, il fumetto di cui quest’ultimo ci aveva già accennato l’ultima volta che lo intervistammo, a Lucca Comics & Games 2016, senza ancora potersi sbilanciare.

Si tratta di un titolo Image Comics annunciato poco prima del recente New York Comics Con e che segue l’esistenza di un giovane uomo con problemi mentali, ossessionato da una cospirazione che riguarda la spazzatura della sua città. Quando un prete cattolico mette in dubbio la sua fede, dopo l’arrivo in una piccola città piena di strani segreti, i due scopriranno di avere molte cose in comune, legate ai misteri del Granaio Nero.

 

Gideon Falls, copertina di Andrea SorrentinoLemire – Più faccio questo mestiere e più mi accorgo che ci sono alcuni artisti che mi fanno proprio scattare qualcosa. Dustin Nguyen su Descender, Dean Ormston su Black Hammer e Andrea nei nostri progetti insieme. Questi tre ragazzi sono del tutto diversi tra loro, eppure sono il mio perfetto complemento, ognuno a suo modo.

Nel caso di Andrea, ci siamo scoperti su Green Arrow e abbiamo trovato sin da subito il ritmo perfetto per quella serie. Prendeva le mie sceneggiature e, ogni volta, le mie idee ne risultavano migliorate. Sperimentava con i layout e con la narrazione per immagini in modi che non avevo nemmeno immaginato e mi accorgevo che questo mi spingeva in direzioni nuove. Era uno scambio continuo e reciproco, cosa che non sempre accade. Ogni volta che diamo vita a una storia, so che finirà in modo completamente diverso da come abbiamo immaginato all’inizio, che sarà migliore. E questa cosa è spettacolare. Lo adoro per questo.

Sorrentino – Mi piace spingere le cose verso il limite e cerco sempre di tentare nuove direzioni e tecniche non convenzionali che appartengono ad altri media per integrarle nel Fumetto. Come dice Jeff, si tratta di un mutuo scambio in cui ci spingiamo vicendevolmente oltre i confini. Inoltre, penso che abbiamo gusti molto simili, quando si parla di cosa mettere su una pagina. Il ritmo, le inquadrature, le atmosfere che ci piacciono sono le stesse. Il che significa che mi innamoro ogni volta delle sue sceneggiature. Cosa che aiuta moltissimo.

Gideon Falls, immagine promo 01Per Gideon Falls abbiamo entrambi puntato parecchio in alto. Tutto, nelle pagine, deve significare qualcosa e ci sono piccoli dettagli qui e là che sono stati studiati e piazzati con enorme attenzione sulla pagina. Inoltre, ho realizzato alcune delle immagini più folli della mia carriera, dall’illustrazione promozionale a certe enormi vignette del primo numero: questo è il progetto in cui, probabilmente, sto mettendo più alla prova la mia arte. Sarà davvero oscuro e folle.

Lemire – Non sono un grande fan dell’horror, ad essere onesto. Cresciuto negli anni Ottanta, ero circondato dagli slasher con adolescenti protagonisti e quella roba mi ha sempre fatto schifo. Mai guardato uno, mai interessato. Credo sia perché, al di là delle immagini splatter, non era vero horror, non aveva intelligenza e nulla di brillante dentro. Ho sempre pensato che ci fosse un’enorme differenza tra horror e gore, che spesso vengono confusi. Non mi interessa il secondo, ma mi piacciono molto le storie psicologiche e l’esplorazione dei personaggi. Cosa che credo l’horror sappia fare benissimo.

 

Ecco l’origine di Gideon Falls: cinque anni in cui Lemire ha sperimentato con un sacco di storie generi che non aveva mai frequentato. Molto di questo progetto è tratto da lavori ideati tra il 2000 e il 2002. Racconti che Lemire disegnava di persona e che gli sono servite da palestra, ma non hanno mai trovato vera realizzazione, perché era ancora troppo acerbo. Ma alcune idee sono sopravvissute, anche se mai avrebbe pensato di pubblicarle un giorno. Con Andrea, in grado di reinventarle e farle funzionare in maniera del tutto diversa, sarebbe stato possibile. Ed eccoci qui.

 

Gideon Falls, immagine promo 02Sorrentino – Non credo che, da adulti, si possa ancora essere spaventati da quel che si legge in un libro o in un fumetto. Quindi l’horror, se proprio vogliamo chiamarlo così, deve trovarsi in qualcosa che affondi le radici nelle paure quotidiane, come la consapevolezza dell’esistenza del pericolo e del male, dalle nostre difficoltà di trovare un posto nel mondo e dal timore di non essere buoni o bravi abbastanza. Si tratta di qualcosa di interiore, di basilare, che nasce dalle esperienze e dalla cultura che abbiamo. Che si annida nella nostra mente. Paranoia, paura e qualcosa che ci fa perdere contatto con la realtà.

Lemire – Sono cresciuto cattolico e, anche se non pratico e non credo, il male che c’è nel mondo è evidente. Non è difficile guardarsi attorno e vedere l’orrore e la paura. Ci sono un sacco di cose terribili, sia che le si definisca malvagie sia che le si chiami diversamente.

I due personaggi principali di Gideon Falls sono decisamente colpiti da due diversi generi di malvagità ed entrambi devono farci i conti. Non voglio anticipare troppo, ma questa è la storia di due uomini. Il primo è un prete cattolico inviato in una cittadina, l’altro un giovanotto del luogo, pieno di problemi. I due sembrano avere una connessione reciproca, che li avvicinerà all’oscurità.

 

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