Nel terzo giorno di Lucca Comics & Games 2018, Panini Comics ha annunciato un nuovo progetto originale: Space Opera, scritto da Jacopo Paliaga (Aqualung) e disegnato da Eleonora Bruni (Monster Anthology). Abbiamo intercettato questo novello tandem creativo subito dopo l’ufficializzazione per carpire i primi dettagli dell’opera. Ecco cosa ci hanno potuto svelare!

 

Ciao, ragazzi! Grazie per esservi fermati con noi dopo la conferenza, e congratulazioni per l’annuncio del vostro primo progetto Panini Comics: “Space Opera”. Da quanto aspettavate questo momento?

Jacopo – Ciao, e grazie! Abbiamo cominciato a lavorare a “Space Opera” nell’agosto del 2017, per poi ricevere il via libera da Panini a febbraio di quest’anno. In realtà, quindi, non è passato moltissimo tempo, però è un progetto a cui tengo moltissimo ed è stata dura non poterne parlare con nessuno per tutti questi mesi. E insomma, per rispondere alla tua domanda: da tanto, troppo tempo!

Eleonora – Ciao, grazie a voi! Onestamente, mai mi sarei aspettata in questo periodo un’occasione simile. È un vero e proprio plot twist per la mia carriera! Sono agitata e felicissima!

Approfittiamo dell’emozione a caldo e subdolamente vi chiediamo cosa potete svelarci di “Space Opera” senza farvi cacciare. Diteci una cosa a testa, prima che passi l’euforia!

Eleonora – Cyborg in California e ragazzini problematici!

Jacopo – Solo una? Vediamo… potrei parlarti di uomini che esplodono come bombe nucleari!

Anche due, se volete…

Jacopo – Davvero? Posso dirti che, in “Space Opera”, la Terra è stata teletrasportata in un angolo buio nell’infinità della galassia; posso dirti che le forze di polizia hanno sede su un pianeta artificiale che si chiama Yellowstone, che vestono in tutto e per tutto come il Ranger Smith di Yoghi e Bubu e che cavalcano orsi grizzly armati di mitragliatore; posso dirti che uno dei protagonisti è un killer con del metallo liquido che gli scorre nelle vene e che questa storia comincia con un omicidio. Scusa, forse ne ho dette più di due.

Jacopo, è stato detto che “Space Opera” è una nuova serie Panini Comics, e – siccome siamo gente sveglia – questo ci porta a pensare che siano previste più uscite. Inoltre, sappiamo quanto ti piaccia progettare storie a lunga gittata…

Jacopo – Assolutamente sì! “Space Opera” è una serie vera e propria, e hai detto bene: la gittata non è solamente lunghissima, ma pure molto ampia. Ho già steso la struttura dell’intera serie, che sarà disseminata di indizi e rimandi che si sveleranno man mano e di un numero generoso di trame e sottotrame che s’intrecceranno fino alla fine della nostra storia. Ho un’idea di massima di quanto spazio mi servirà per raccontarla (attenzione: ho detto “spazio”, non “volumi”, ma non aggiungo altro…), ma non voglio precludermi nulla.

L’intera trama è divisa in archi narrativi, in modo tale che ogni volume abbia un inizio e una fine, che conduca il lettore da un punto A a un punto B, anche senza mai abbandonare uno sviluppo completamente orizzontale.

I lettori di BadComics.it conoscono abbastanza bene Jacopo per i suoi lavori targati BAO Publishing e Wilder. Eleonora, sappiamo che hai lavorato ad alcune antologie per Attaccapanni Press e che sei colorista per i BOOM! Studios. Ti va di raccontarci le tue “origini” di fumettista e come è nato il vostro team-up?

Eleonora – Le mie origini da fumettista sono relativamente recenti: ho pubblicato per la primissima volta un mio fumetto breve nel 2014, per un’antologia autoprodotta americana che si chiamava “Monster Anthology” (entrando più nello specifico, un fumetto erotico a tema demoni). 
Come colorista ho iniziato a pubblicare con case editrici americane, partendo da Zenescope Entertainment e passando poi ai BOOM! Studios, con cui attualmente lavoro.

Sono riuscita a farmi coraggio anche come disegnatrice grazie ad Attaccapanni Press, realizzando un secondo fumetto breve per “Grimorio”. A Jacopo dev’essere piaciuto molto, visto che mi ha scritto dopo averlo letto! Le streghe portano bene!

Jacopo, leggendo la scritta “Space Opera” abbiamo subito pensato a “Saga”, perché sono entrambi titoli che fanno pensare a un genere, o comunque a una storia decisamente strutturata. C’è qualche titolo in particolare che ti ha ispirato nella creazione del tuo nuovo fumetto?

Jacopo – “Space Opera” è un teen drama in piena regola, come “Riverdale”, “One Tree Hill” o “The OC”, fuso con uno scheletro di fantascienza davvero hardcore (alla “Star Trek”, per capirsi) e a un mazzo di altri generi che spaziano dal soprannaturale all’horror puro, dalla commedia all’azione più ignorante. Lo capirete solamente leggendolo, ma siamo riusciti a creare il parco giochi ideale per raccontare qualsiasi tipo di storia, in qualsiasi modo, e in maniera coerente e mai forzata.

Non so dirti esattamente cosa mi abbia influenzato, perché leggo, guardo e gioco molto e tutto quello che assorbo finisce inevitabilmente per contaminare il mio gusto. Per sparare qualche titolo, sicuramente ti dico “One Piece”, “Game of Thrones”, “The OC”, “Scott Pilgrim”, “Star Wars”, “Secret Wars”, “Rick and Morty”, “Guardiani della Galassia”, “Overwatch” e in generale un pacco di battle shōnen come “My Hero Academia” o “Naruto”. Roba adatta anche a dei ragazzini, visto che spero di parlare pure a loro.

Space Opera, teaser di Eleonora Bruni

Eleonora, l’immagine teaser che è stata mostrata alla platea è davvero d’impatto e fa pensare che “Space Opera” sia una lettura dal target trasversale, rivolta diversi tipi di lettori, da quelli che leggono super eroi americani agli amanti dei manga. A questo proposito, che approccio hai avuto nella creazione di questo universo narrativo?

Eleonora – Grazie mille! 
Devo dire che mio approccio su “Space Opera” è una vera e propria sfida. Si può notare che le mie influenze maggiori vengono dai fumetti giapponesi, dopotutto ho iniziato a disegnare da piccola partendo proprio dal manga. Grazie a mio fratello ho poi approfondito il Fumetto americano e… boom, zucchero, cannella e ogni cosa è bella, il mio mix è servito attraverso questa serie! Sto affrontando situazioni che non ho mai gestito prima e spero di riuscire a creare un lavoro che riesca a rendere giustizia a questa storia: Jacopo sta scrivendo qualcosa che adoro!

Jacopo, restiamo sul tecnico: immaginiamo che “Space Opera” esca nell’ormai classico formato cartonato delle produzioni originali di Panini Comics, quello di “ControNatura”, per intenderci. Cosa puoi dirci del primo volume e – soprattutto – quando potremo leggerlo?

Jacopo – Esattamente, il formato è quello dei Panini made in Italy e il primo volume, che potrete leggere in primavera, sarà di circa 128 pagine. Avrà un taglio abbastanza particolare: comincia come un “American Pie”, finisce come “Star Wars – Episodio IV: Una nuova speranza”. Non nei contenuti, ovviamente, quanto nei toni. Troveranno il giusto spazio mistero, azione e commedia, e una buona dose di complotti e colpi di scena. Il lettore scoprirà l’universo di “Space Opera” attraverso gli occhi del nostro protagonista, Charlie, e assisterà alla crescita e al cambiamento di quest’ultimo, impegnato a far fronte a una serie di minacciosi eventi pronti a divorarlo.

Per quel che vale detto da chi scrive la serie, sono davvero soddisfatto di come sta uscendo, e Eleonora sta facendo un lavoro incredibile, davvero divertente e tremendamente ricercato!

Ragazzi, vi lasciamo andare, che Lucca è piena di appuntamenti per tutti. Prima di salutarci, però, ci consigliate un acquisto da fare assolutamente prima di tornare a casa?

Jacopo – Per rimanere in tema, vi consiglio due serie originali Panini di cui sono un sincero fan, ovvero “Nomen Omen” di Marco B. Bucci e Jacopo Camagni (è uscito il secondo volume proprio qui a Lucca!) e “Gurt”, di Isaak Friedl e Oscarito, che ho appena preso e che non vedo l’ora di leggere.

Eleonora – Io continuerò a consigliare sempre una piccola serie realizzata da due amiche e autrici che adoro: “Hadez”, di Ilaria Catalani e Silvia Tidei. Trovate la trilogia completa da Dentiblù! 
Sono molto affezionata a questo loro progetto, che ho visto nascere. Ha una storia bellissima e graficamente è una continua ispirazione per me.