Non è durata a lungo l’avventura di David F. Walker come sceneggiatore delle avventure di Luke Cage in solitaria. Dopo un’interessante run sulla testata Power Man and Iron Fist, vede già infatti chiudere la serie con il numero #170, frutto del ritorno alla numerazione originale dovuta a Legacy. Lo stesso Walker ha espresso il suo rammarico per la chiusura della serie.

 

Facciamo i conti con la realtà. La serie chiude perché vende poco. Molto poco. Ci sono diversi fattori che contribuiscono a questi risultati, ma tutti conducono alla stessa conclusione. Il successo dei supereroi al cinema e alla televisione, come nei videogames, si trasferisce ai fumetti solo se la gente in effetti compra e legge fumetti. La verità è che il nostro pubblico non è particolarmente vasto. Dei dieci titoli più venduti del mese di novembre, solo quattro sono andati sopra le centomila copie. E questo è molto triste.

 

Qui sotto, vi riportiamo le sue dichiarazioni più interessanti relative all’albo #166, rilasciate qualche tempo fa a Comic Book Resources. Riguardano il ciclo di storie attualmente in corso, Caged.

 

Luke Cage #167, copertina di RhazzahRingmaster non era la mia scelta primaria quando ho iniziato a pensare a Caged. Quale fosse è irrilevante, perché ci sono stati dei cambiamenti editoriali che hanno portato a questa scelta. Succede spesso, perché nell’Universo Marvel c’è sempre qualcos’altro in ballo e alcuni personaggi, all’improvviso, non sono più disponibili. Non potendo utilizzare chi avrei voluto, ho chiesto agli editor di farmi un elenco di personaggi a mia disposizione. Ringmaster fu nominato abbastanza in fretta. Pensai che mi sarei divertito un sacco con lui, a patto di usarlo come non aveva mai fatto nessuno e di trasformarlo in qualcuno di davvero sinistro. Perché è vero, nella maggior parte dei casi ha avuto il ruolo di cattivo comico.

Altri scrittori lo hanno utilizzato in maniera interessante in passato, cercando di renderlo più serio. Io ho pensato di continuare a mantenere ridicolo il suo aspetto, ma giocando con l’idea che i suoi poteri possano essere migliorati, al punto da renderlo una serissima minaccia. Inoltre, potrebbe ancora esserci qualcosa di umoristico in lui. Quando Luke lo vede per la prima volta è quasi sollevato, ma ben presto scopriremo che non ne ha motivo, nei prossimi numeri.

Ci sono in giro un sacco di personaggi che vogliono dominare il mondo e Ringmaster è praticamente una versione ridotta di tutti loro. Vuole avere potere e controllo, ma semplicemente su una piccola città nel mezzo del nulla. Vorrebbe essere l’onnipotente signore di questo piccolo universo. Tutti vogliono dominare il pianeta. Lui si accontenta di controllare Bridgeport, Connecticut. O qualcosa del genere. Ecco l’idea che mi interessava.

Nei numeri che seguiranno questo arco narrativo, vedremo soprattutto nuovi personaggi. Volevo portare Luke fuori dal suo elemento. Se avete visto abbastanza film ambientati in prigione, Nick Mano FreddaFuga da Alcatraz o Le Ali della Libertà, riconoscerete alcuni personaggi citati. Sono tutti degli archetipi tratti da quelle pellicole. La storia affonda le radici in una realtà molto specifica, orchestrata da Ringmaster per i suoi piani. Non posso anticipare troppo, ma sappiate che molto presto vedremo di nuovo la famiglia di Luke. Per me è fondamentale includerla nella storia. Non posso entrare nei dettagli.

 

 

 

Fonte: Comic Book Resources | Newsarama