L’artista ha presentato così il suo lavoro, soffermandosi sulla sua esperienza da lettore di fumetti negli anni ’90, periodo da cui provengono Ben Reilly e gli Slingers:
Vivo in Portogallo, e qui le storie sono state pubblicate in modo molto vario. Voglio dire, alcune cose vengono proposte come in America, mentre altre vengono pubblicate solo successivamente, con passare del tempo. Per questo motivo ho letto molti prodotti anni ’90, inclusi Onslaught e la Saga del Clone, tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila, quando a suo tempo debuttò la nuova casa editrice Devir che presentò tutto di fila. Ricordo che mi piacquero molto, erano le prime storie che venivano pubblicate mensilmente con lo stesso formato utilizzato negli Stati Uniti.
Ho pensato molto a come realizzare il costume di Ben durante la lavorazione dell’albo, anche se poi ho dovuto disegnarlo per una scena molto breve. Si tratta di un mix [tuta aderente e felpa con cappuccio – NdR], una soluzione interessante che spesso funziona molto bene nel design di un personaggio. È, inoltre, di un cambiamento rispetto alla tipologia di costume vestito normalmente dagli altri eroi, in particolare quelli derivati da Spider-Man.
Realizzare costumi corretti è sempre una sfida, e in questo caso dovevo assicurarmi di rendere l’idea di un materiale non aderente appoggiato allo spandex sottostante. Personalmente, accolgo sempre con piacere le sfide intriganti.
Gli Slingers sono personaggi interessanti e con un look audace. Sono completamente diversi gli uni dagli altri, frutto di differenti scelte stilistiche: in questo caso la sfida stava nel renderli coesi come gruppo, per questo ho deciso di infondere il mio stile nel loro design originale, pensando a come lavorerebbe il costume nella vita vera: il tessuto, i materiali e come i personaggi si muovono indossandolo. Inserisco le mie modifiche partendo da questi presupposti, con in mente l’idea di mantenere il loro aspetto più fedele possibile all’originale.
Il mio eroe preferito da disegnare è Spider-Man, e ogni personaggio da lui derivato, come il Ragno Rosso, lo percepisco molto simile a lui. Per questo, disegnare Ben in tutte le situazioni, è davvero divertente, sia nel caso in cui stia facendo i conti con la sua vita di tutti i giorni che durante le scene d’azione con personaggi in costume.
Uno degli aspetti che più mi piacciono del lavorare con sceneggiatori solidi come Peter [David] è la regolarità delle sceneggiature. È sempre facile lavorarci sopra, e quando realizzo i layout tutto procede in modo molto naturale, il che è segno di una narrazione ben costruita, dove ogni momento porta a un altro con facilità e grazia.
Fonte: Marvel
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