Cable è tutto nuovo, ma è sempre quello vecchio. La serie affidata agli sceneggiatori Zac Thompson e Lonnie Nadler, e al disegnatore German Peralta, apre un ciclo di storie che riporta il personaggio sotto i riflettori con il numero #155, dopo una run più corale firmata da Ed Brisson e Jon Malin.

I due scrittori hanno parlato del loro arco narrativo d’esordio sulle pagine del sito ufficiale della Marvel. Ecco le loro affermazioni più importanti:

 

Cable #155, copertina di Daniel Warren Johnson

Nadler – Passare dal fumetto indipendente alla Marvel è stato strano, ma anche molto soddisfacente. Siamo cresciuti con l’abitudine di avere il controllo totale delle nostre storie, ma a volte questo equivale a lavorare nel vuoto, il che ti rende più complesso fare un passo indietro e osservare il quadro generale. Alla Marvel siamo invece parte della divisione mutanti e il nostro editor, Darren Shan, è stato incredibilmente d’aiuto, supportando le idee che abbiamo proposto. Ma non si fa problemi a metterci alla prova e assicurarsi che le nostre iniziative si inseriscano nella lunga e complessa storia passata di Cable.

Abbiamo fatto un sacco di ricerche in merito, scavando nei vecchi albi, ed è stata un’esperienza pazzesca, perché ci siamo accorti di contribuire a una mitologia davvero enorme. Non riesco a spiegare quanto ci sentiamo fortunati per l’occasione di giocare con questo mondo. Stiamo imparando, ma siamo entusiasti, perché dopotutto non vogliamo far altro che raccontare la migliore storia possibile.

Thompson – Un sogno che diventa realtà, maneggiare questi personaggi creando storie che faranno sempre parte del loro canone. Darren ci ha permesso di dar vita a un progetto incredibilmente ambizioso, che contiene tutto quel che amiamo di Cable e lo piega verso nuovi orizzonti.

Inoltre, abbiamo potuto scrivere alcuni dei nostri personaggi Marvel preferiti. Ancora sembra surreale. So solo che la prima volta che abbiamo scritto i dialoghi di certi X-Men, ho dovuto alzarmi, fare una passeggiata e chiedermi se questa fosse la vita vera. Siamo qui perché amiamo la Marvel e vogliamo regalare ai fan le migliori storie possibili. Ci prepariamo a questo da tutta la vita.

 

Cresciuto negli anni Novanta, Thompson ricorda bene quando Cable era una star, nei fumetti e nella serie animata degli X-Men.

 

Thompson – Dato che è un viaggiatore del tempo, ci prenderemo la libertà di visitare alcune delle ere più significative per lui e di sfidare i lettori a osservarle con occhi diversi. Il ciclo Past Fears è la nostra lettera d’amore per ogni arco narrativo del personaggio che abbiamo amato. Per non dire di ciò che stiamo facendo con il virus tecnorganico di Cable, che è la culminazione del mio personale interesse nel genere del body-horror, intrecciato con i supereroi. Un matrimonio così è impagabile.

Nadler – Come Zac, sono un fan totale degli X-Men da quasi tutta la vita. Gli stavo dicendo l’altro giorno che avevo un muro intero della mia camera coperto di poster dei personaggi e di pagine dei fumetti. Sono cresciuto sperando un giorno di avere potenti mutanti e di poter vivere con Xavier nella sua villa. Ovviamente, non è mai successo, ma raccontare le storie di questi personaggi è quanto di meglio possibile.

Cable è un’icona incredibile, e la sua statura enorme e l’atteggiamento aggressivo occupano un posto speciale nel mio cuore. Eppure è ancora un mistero, a modo suo, perché sappiamo così poco della sua infanzia che in questo arco abbiamo un sacco di spazio per definire meglio la sua personalità, la sua esistenza da giovane, quali demoni si porti dietro. Il gioco è combinare il nostro affetto per gli X-Men con la nostra sensibilità di adulti e le influenze che abbiamo raccolto.

 

 

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