Il disegnatore Paul Renaud (Captain America: Sam Wilson) ai microfoni del sito ufficiale della Marvel per parlare di Rise of the Black Panther, la serie che racconta gli esordi di T’Challa come eroe del Wakanda e suo sovrano.

Vi abbiamo già raccontato di questo nuovo progetto dedicato alla Pantera Nera, scritto da Evan Narcisse, sempre sotto lo sguardo vigile e paterno di Ta-Nehisi Coates. Ecco ora la parola all’artista incaricato di illustrarlo.

 

Rise of the Black Panther #1, copertinaHo lavorato con l’intento di creare un senso di continuità con quel che abbiamo visto nelle vecchie storie di Pantera Nera, ma anche con le le sue apparizioni su Fantastic Four e Avengers, tenendo sempre presente la versione più recente, raccontata da Ta-Nehisi. Per me è entusiasmante fare da ponte fra il look classico e quello moderno, fra il suo passato e il presente, fra le esperienze di suo padre, suo nonno e le sue.

Dopotutto, una delle cose che più amo dell’Universo Marvel è proprio questa: c’è un’evidente anelito alla modernità, una necessità di rimanere sempre contemporaneo, ma allo stesso tempo è fortissima la volontà di onorare il passato e di costruire, sulla sua base, delle nuove visioni e delle nuove opportunità narrative.

Le dinamiche che abbiamo raccontato, riguardanti i genitori di T’Challa, prendono sempre le mosse da quel che già sappiamo dell’uomo che è e che conosciamo. A partire da questo assunto, ci voltiamo indietro per guardare chi fossero i suoi genitori. Volevamo mostrare come T’Challa fosse un figlio molto amato da un re e da una regina decisamente bizzarra, forte e indipendente: una scienziata di enorme importanza per il destino di Wakanda e della corona. T’Challa è da sempre strattonato da modernità e tradizione e questa storia mostra le radici del conflitto interiore.

Il primo numero parla soprattutto di cambiamento e della modernità del governo di T’Chaka, anche grazie alla figura della regina. Abbiamo cercato di mostrare la rappresentazione classica del Wakanda, per poi traslare verso i suoi paesaggi odierni. Credo che sia fondamentale comunicare con forza l’identità di questo Paese, una nazione immaginaria che funziona quasi come un vero e proprio personaggio. Il Wakanda è uno Stato più sofisticato e saggio rispetto al resto del mondo, ha trovato una quadra tra sviluppo e natura come nessun altro luogo della Terra.

Con lo sceneggiatore Evan Narcisse e Ta-Nehisi c’è stata da subito sintonia, sin dal primo incontro. Abbiamo parlato del progetto e dell’Universo Marvel con grande profondità. Ci siamo divertiti parecchio. I colori caldi e generosi di Stephane Paitreau, sono perfetti per un fumetto come questo. Credo di aver incontrato le persone giuste al momento giusto.

 

 

 

Fonte: Marvel