Si sta scaldando a bordo campo il team creativo di Kieron Gillen e Salvador Larroca che prenderà in mano le redini di Star Wars a partire dal numero #38. Per sommi capi già sappiamo che lo sceneggiatore britannico intende seguire da vicino le vicende della Ribellione nel periodo immediatamente successivo a Una Nuova Speranza esattamente come aveva fatto con l’Impero in Darth Vader, oltre a rivisitare i luoghi che abbiamo conosciuto in Rogue One.

Ora è giunto il momento scoprire quali sono i piani di Gillen nel dettaglio: in una lunga intervista a Comic Book Resources, lo sceneggiatore di Doctor Aphra rivela temi, trame, ritorni e progetti del suo venturo ciclo di storie stellari.

 

Star Wars #40, copertina di David Marquez e Matt WilsonA livello tematico c’è molto materiale succulento e abbiamo anche delle magnifiche visuali. L’idea di scaricare Luke, Han, Leia, Chewbacca e i droidi in una terra desolata post-apocalittica è piuttosto divertente. Il gruppo di Rogue One era sopravvissuto alla distruzione di Jedha, quindi ci sono ottime possibilità che anche altri l’abbiano fatto. In più, la Città di Jedha non era l’unico insediamento nel pianeta. Ma questi altri insediamenti, per quello che possiamo dire… non se la passano piuttosto bene in questo momento.

Ci sono varie ragioni per cui l’impero pensa di dover tornare a Jedha. Ha preso tutti i cristalli Khyber dal pianeta, ma ora vengono a cercare qualcos’altro. Questo ha dato origine a quello che potremmo descrivere come un movimento neo-partigiano: alcuni individui cercano di raccogliere il retaggio di Saw Gerrera, e attraverso di loro faremo scoprire a personaggi come Luke tutto ciò che gli ha permesso di raggiungere una posizione tale da distruggere la Morte Nera. Luke viene a sapere di Jyn Erso e di tutte le persone che hanno sacrificato la vita per dargli la possibilità di essere un eroe. Come potete immaginare, questo sarà un duro colpo per lui.

Il primo arco narrativo è molto breve. Tutto ambientato su Jedha e incentrato sui partigiani, sui nostri eroi e sugli Imperiali che ci lavorano. Nel secondo ci addentreremo più in dettaglio nelle mosse future dei Ribelli. Voglio coinvolgere alcuni dei generali. Non voglio ancora fare nessun nome, ma intendo dare un’occhiata da vicino all’alto comando Ribelle. Cercheremo di mettere queste persone sotto i riflettori e di esplorarli, pur rimanendo vicini soprattutto a Luke, Leia, Han, Chewie e ai Droidi.

Quanto ai personaggi ricorrenti, ho deciso di riportare in scena la Regina Trios di Shu-Toran. Era già comparsa in Darth Vader ed è stata ripresa in questo arco narrativo come esperta civile per l’Impero. Shu-Toran è praticamente un mondo infernale dove vige una società simile a quella precedente alla rivoluzione Francese. Quindi abbiamo una cultura molto raffinata che governa su un mondo infernale, degli individui esperti nello sfruttamento dei posti peggiori. Portarla in scena su Jedha ha quindi un senso. Peraltro è un personaggio piuttosto interessante perché è dalla parte dell’Impero, ma non è a tutti gli effetti un’Imperiale. Questo genera anche un interessante scontro di civiltà.

Dato che il mio ciclo di storie avrà un sapore più militare rispetto a quello di Jason, ho pensato che il modo migliore per iniziare fosse partire dai temi di Rogue One, che sotto molti aspetti è un film di guerra ambientato nell’universo di Star Wars. Quindi partiremo con una piccola storia che volutamente integra ed espone i personaggi di Una Nuova Speranza a ciò che accaduto in Rogue One. Li sposteremo in una terra desolata post-apocalittica, tutto ciò che rimane dopo che l’Impero ha lasciato una voragine al posto di Jedha e ha annientato uno dei luoghi più sacri in assoluto. È una situazione perfetta per tutti i personaggi: porteremo Leia su un pianeta vittima della Morte Nera. Per una sopravvissuta di Alderaan, questo significa tutto. Poi abbiamo Luke, che va in cerca della spiritualità dei Jedi e viene condotto sull’orlo di questa enorme voragine dove un tempo sorgeva il loro luogo più sacro. È un’immagine dall’impatto fortissimo che esprime con efficacia il problema che Luke deve affrontare: ciò che cerca non esiste più.

 

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Fonte: CBR