New Avengers #32In occasione del panel Marvel dedicato agli X-Men e alla comunità LGBT, non tutto si è svolto in un’atmosfera di serenità e tolleranza. Verso la fine del dibattito, il pubblico è stato spiazzato da uno scambio tra un intervistatore e Peter David che ha lasciato attoniti i convenuti.

Dopo una lunga dissertazione sui passi avanti e sulle problematiche della comunità LGBT, è stato chiesto a David un parere su un’altra minoranza e su come è stata ed è rappresentata attualmente: i “gypsies”, rappresentati da personaggi come i gemelli Pietro e Wanda MaximoffVictor Von Doom, alias il Dottor Destino, e per estensione alla minoranza e alla comunità rumena che quei personaggi potrebbero rappresentare nell’universo fumettistico.

Inconsapevolmente, la domanda ha toccato un nervo scoperto di David, che inizialmente ha “caldamente consigliato” all’intervistatore di non porre quella domanda e poi, su insistenza dell’altro, è esploso in un’energica filippica contro la minoranza in questione.

All’origine dell’inaspettata reazione ci sarebbe un’esperienza personale di molti anni prima in cui, durante una visita in Romania, David sarebbe rimasto segnato dalla vista di alcuni bambini che la sua guida gli descrisse come “mutilati dai genitori per essere mandati a chiedere l’elemosina”. Ripetendo a raffica “Non mi interessa!” di fronte all’insistenza dell’intervistatore, David tronca di netto la discussione, non senza l’imbarazzo di molti dei presenti. Di seguito il video dell’incidente.

 

 

Grazie anche alle segnalazioni di molti fan, che gli hanno spiegato come quello che aveva visto venti anni prima era forse fraintendibile o quantomeno un caso isolato ed equivocabile, David ha riflettuto a mente più lucida sull’accaduto, e dopo avere creato un caso sui social media fumettistici con la sua reazione, ha voluto tornare sull’argomento con un messaggio affidato alla rete, in cui ha dato ulteriori spiegazioni del suo gesto e si è scusato per l’inconveniente con queste parole.

 

Quicksilver & Scarlet 01Ora che la polvere si è depositata, ho avuto il tempo di valutare meglio il mio comportamento riguardo alla questione rumena durante la convention. Ho letto molti dei link che mi sono stati mandati e ho riflettuto a lungo su ciò che vidi a Bucarest vent’anni fa.

La conclusione a cui sono giunto è che mi vergogno.

Cercherò di spiegarmi: quando l’interlocutore rumeno ha cercato di sviare la discussione dai diritti dei gay e delle lesbiche a quelli dei rumeni, sono tornato indietro di vent’anni e il trauma di quello che avevo visto e di ciò che mi era stato detto sui bambini rumeni mi ha sconvolto. Una voce nella mia mente ha urlato: “Perché mai dovrebbe fregarmene qualcosa sui rumeni, considerato che i rumeni di Bucarest mutilano i loro stessi figli?” e ho scatenato quella collera sul mio interlocutore, per nessun motivo. Non ci sono scuse.

Che cosa ho fatto? Da un certo punto di vista, in piccolo, ho perfino peggiorato le cose. Non mi sono mai sentito tanto mortificato.

Ovviamente, almeno entro certi limiti, gli orrori a cui ho assistito e che mi hanno segnato per due decenni ora sono scomparsi. Le vite di quei bambini sono sicuramente orribili, presumendo che siano ancora vivi, ma ora so che non è dovuto alle azioni dei loro genitori. Quindi mi scuso con tutti i rumeni che ho offeso con i miei commenti.

Sono sicuro che queste scuse non basteranno ad alcuni, ma faccio quello che posso.

Quindi, per quello che vale, continuerò a trattare i personaggi rumeni con il massimo rispetto, come faccio da vent’anni con Quicksilver, e mi scuso ancora con tutti i rumeni che ho offeso con le mie azioni avventate. Desidero inoltre ringraziare la mia famiglia, i miei amici e i miei fan che sono intervenuti per difendermi, sapendo che non sono un razzista, ma soltanto un individuo che vive con passione certi argomenti e che a volte dà aria alla bocca quando invece sarebbe meglio tenerla chiusa.

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Fonte: Bleeding Cool