X of Swords Creation #1, immagine promozionale di Pepe Larraz

L’Apocalisse ha quattro cavalieri che la accompagnano. Ne avvisava la cristianità l’opera sacra che annuncia la fine del mondo, l’ultima contata tra i libri della Bibbia e attribuita dalla tradizione all’evangelista Giovanni. La cultura popolare ha interpretato, rivisto, riutilizzato e variato le figure simboliche in mille modi ed era semplicemente naturale che uno di questi fosse rappresentato dai quattro agenti di Apocalisse, il più antico e forse il più terribile nemico degli X-Men.

Almeno fino all’arrivo di Jonathan Hickman come sceneggiatore delle loro avventure. En Sabah Nur è infatti un cittadino di Krakoa, ora come ora, un appartenente di diritto alla nazione mutante e, pertanto, non formalmente un avversario di Charles Xavier e dei suoi figli. Basta questo a renderlo un attivo contributore del benessere e della concordia sociale tra gli Homo superior? Difficile dirlo. Una cosa sappiamo certamente: Apocalisse avrà un ruolo importante nelle trame dell’evento X of Swords, di cui vi abbiamo parlato diffusamente, ed è in questo contesto che si profila il ritorno in azione dei suoi quattro cavalieri, i primi di una lunga serie.

Nell’immagine promozionale recentemente diffusa dalla Marvel, vediamo infatti Morte, Guerra, Carestia e Pestilenza incombere su Apocalisse e su un quintetto che comprende Cable, Prestige, Monet e Bestia. Questa versione dei cavalieri, verosimilmente la prima della carriera di Apocalisse, dato l’aspetto fortemente ispirato alla mitologia egizia, ha già fatto il suo esordio su House of X #2, come gruppo di figure silenziose accanto al loro antico padrone e a Moira MacTaggert, durante la narrazione di una delle vite già vissute da quest’ultima.

House of X #5, copertina di Pepe Larraz

Dopodiché, abbiamo visto En Sabah Nur e i suoi quattro araldi su Powers of X #4, durante un flashback in cui impedivano di disperdersi per il mondo intero ai mostri demoniaci che hanno scisso l’antica isola di Okkara nelle due metà di Arakko e Krakoa. In quell’occasione, Apocalisse aveva ricacciato le creature nell’abisso da cui provenivano, ponendo i suoi primi cavalieri a guardia della loro prigione. Non sappiamo in che forma questo sia accaduto. Che anche le quattro misteriose figure siano state condannate alla prigionia per secoli?

Un altro accenno al quartetto si trova all’interno di Marvel Comics #1000, nell’episodio scritto da Jonathan Hickman e disegnato da Dustin Weaver, intitolato I primi cavalieri. In quel caso, Apocalisse si lamentava dei vari gruppi che hanno preso il posto di quel primo nucleo al suo fianco, definendoli pallidi rimpiazzi e riferendosi agli originali come ai suoi figli e alle sue figlie. All’epoca non pensavamo potesse intendere quelle parole in senso letterale, ma ora chissà.

Inoltre, in X-Men #2, ci è stato mostrato il ritorno di Arakko, l’isola su cui i demoni erano stati confinati (e anche i primi cavalieri, a questo punto?), così come l’incontro con l’Evocatore di quella terra, non a caso la quinta figura che compare accanto ad Apocalisse nell’immagine teaser di Pepe Larraz. Costui è figlio del primo cavaliere della Guerra di Apocalisse e, dalla sua comparsa, ha stretto con En Sabah Nur quello che sembra un rapporto a proprio modo d’affetto. Lo stesso che, curiosamente, legava l’ex terribile nemico degli X-Men ai suoi primi luogotenenti.

Dopo tutti questi elementi che paiono convergere verso un approfondimento delle figure dei Cavalieri di Apocalisse, X of Swords sembra promettere di fare finalmente chiarezza su di loro, sulla loro natura e, forse, anche sui piani che il loro antico padrone sta portando avanti a Krakoa, tra interessi personali, politica e macchinazioni nel mondo dell’occulto.

 

X of Swords, illustrazione di Mark Brooks

 

 

Fonte: CBR