Gracepoint 1x01 "Episode One": la recensione

Gracepoint della Fox è un banale copia-incolla di Broadchurch: un'operazione inutile e quasi incomprensibile

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi

Gracepoint potrebbe essere una delle operazioni di riadattamento più inutili e incomprensibili della storia. Forse il culmine e punto di non ritorno di quell'esigenza tutta americana nel dover assimilare i prodotti televisivi più interessanti e originali del vecchio continente per riproporli con più o meno varianti, in modo, a seconda dei casi, più o meno riuscito. Il remake copia-carbone di Broadchurch è una stanca e poco ispirata riproposizione del successo ITV, straniante e grottesca nelle conferme del cast, soporifera e inevitabilmente già vista in tutto il resto.

Alla fine tutto si riduce a una domanda. A cosa serve riproporre a brevissima distanza gli stessi, identici contenuti, apportando solo piccole modifiche che hanno il sapore più della giustificazione dell'operazione che di un nuovo approccio al materiale originale? Perché Gracepoint questo ha mostrato nel pilot andato in onda sulla Fox. Il cartonato senz'anima di David Tennant si aggira per la cittadina dove è stato ritrovato il cadavere di un bambino, e tutto intorno a lui, dalle case alle persone, sembra essere la stanca scenografia del revival di una rappresentazione di successo che però si è potuta permettere di ingaggiare solo il protagonista.

Gracepoint non è il primo né l'ultimo remake televisivo che vedremo. Alcuni sono stati più giustificati e riusciti, altri meno: alla fine sono operazioni vecchie quanto l'intrattenimento cinematografico, prima che televisivo, e nessuno si stupisce troppo. Ma in questo caso l'ammasso di perplessità che circonda l'operazione è stato talmente grande da oscurare tutto il resto. Pregiudizio negativo? Assolutamente sì. Broadchurch non era il prodotto acclamato dalla critica, ma comunque di nicchia, che poteva essere Bron o Forbrydelsen, tanto per rimanere in tema poliziesco. Era una serie premiata, conosciuta, proveniente da quel mercato britannico che già da un pezzo ha smesso di essere di secondo livello rispetto a quello americano.

Forse l'assassino alla fine non sarà lo stesso (sarebbe strano, dato che proprio la scoperta nell'originale dava l'intera chiave di lettura della vicenda), forse la Fox, che evidentemente non è né FX (The Bridge) né AMC (The Killing), alla fine ci guadagnerà dall'operazione. Ma se anche un maestro come David Fincher suscita qualche dubbio nel momento in cui decide di mettersi alla guida del rifacimento di una serie così esteticamente "enorme" come Utopia, cosa si può dire di un remake che ripropone i dialoghi fino all'osso, che veste gli attori allo stesso modo, che ricicla stancamente mood ed espressioni, senza raggiungere – il casting è uno dei tanti problemi rilevanti – l'originale? È Gus Van Sant che ricostruisce Psycho, è Haneke che rifà inquadratura per inquadratura il suo Funny Games con attori americani. È inutile.

Continua a leggere su BadTaste