“Perdonami, padre, perché ho molto peccato.” Suona quasi irriverente la frase pronunciata da James Keziah Delaney di fronte al cadavere del genitore defunto, mentre sottrae all’uomo le due monete che gli coprono gli occhi sigillati per sempre dal bacio della morte. Irriverente perché un protagonista come quello interpretato da Tom Hardy nel primo, intenso episodio di Taboo (che l’attore inglese ha ideato, assieme al padre Chips) sembra non dover chiedere scusa a nessuno, nemmeno al padre, unico fra tutti a confidare ancora nel ritorno del figlio dato per disperso a seguito di un naufragio in Africa.

Taboo nasce con basi più che solide: targato BBC, prodotto dallo stesso Hardy e da Ridley Scott, scritto e diretto da quello Steven Knight cui il poliedrico attore trentanovenne deve due tra le sue interpretazioni più memorabili (in Locke, di cui è unico e indiscusso protagonista per tutta la durata, e nel televisivo Peaky Blinders), trae immediata linfa vitale dall&...