Alessandro Tiberi, ospite dell’ultimo appuntamento di “Casa Alò”, analizza il suo personaggio della serie televisiva Boris (leggi la recensione), “lo schiavo”, come metafora di una crisi generazionale e culturale che negli ultimi quindici anni ha investito tutti gli operatori del mondo dello spettacolo.

Ecco le sue parole:

Non mi piace “romantico” come definizione, mi piace di più l’idea dell’antieroe, che viene catapultato in una situazione da cui non può che uscirne male, schiacciato dai problemi da risolvere. In Boris il personaggio è strutturato in modo tale che dal primo giorno non ha spazio per emozioni diverse da quella della reazione alle difficoltà quotidiane. Nella quarta stagione soprattutto, il protagonista diventa più cinico, ma non vendicativo perché rimane nobile. Lui è “schiavo” ora degli algoritmi delle piattaforme di streaming per cui lavora.

Potete ascoltare l’intervista completa abbonandovi a BadTaste+ oppure sul nostro canale YouTube!

I film e le serie imperdibili