Come tutte le migliori storie d’amore, anche quella – televisiva – tra Edgar RamirezRicky Martin, interpreti di Gianni Versace e Antonio D’Amico nella seconda stagione di American Crime Story, sembra fosse scritta nelle stelle. Secondo quanto dichiarato dai due attori a IndieWire, il giorno in cui Ramirez ottenne il ruolo di Versace, aveva in programma di visitare alcune gallerie d’arte con Martin a Los Angeles.

Arrivato sul luogo dell’appuntamento, Ramirez si scusò del ritardo, dicendo all’amico di aver appena ottenuto la parte nella serie FX. “Fui molto contento per lui,” ha dichiarato Martin. “Qualche settimana dopo, Ryan [Murphy] mi chiamò, dicendo di volermi parlare e invitandomi a cena. Chiusi la telefonata e chiamai Edgar, chiedendogli di indovinare con chi sarei andato a cena quella sera.”

“Risposi subito: ‘Ryan Murphy, vero? Interpreterai la parte di Antonio’,” ha ricordato Ramirez. “Lo disse immediatamente,” ha confermato Martin. Una bella coincidenza, che ha portato i due amici a interpretare il ruolo di una coppia unita tanto nell’amore quanto nel lavoro. Un sodalizio artistico e umano cui mise fine l’assassinio dello stilista da parte di Andrew Cunanan, interpretato nella serie da Darren Criss. Ramirez ha commentato che l’approccio dello sceneggiatore Tom Rob Smith “ricorda molto quello delle tragedie greche. Sembra davvero di stare leggendo e guardando una grande tragedia greca”.

I due interpreti hanno poi sottolineato l’importanza di aver girato la prima scena della serie, quella in cui Versace viene freddato dai colpi di pistola di Cunanan, proprio nel luogo in cui lo stilista perse la vita, sui gradini della sua villa a Miami. “I miei giorni preferiti di tutte queste riprese sono stati quelli in cui abbiamo girato nella villa a Miami,” ha detto Martin. Ramirez ha continuato: “È stata un’immensa fortuna poter iniziare le riprese a Miami, perché poi abbiamo potuto portare l’energia e le emozioni provate lì fino a Los Angeles. Quella casa rappresenta tutto ciò che Gianni ha voluto nella sua vita, è in qualche modo l’apoteosi di ciò che voleva fosse la sua eredità. È la manifestazione fisica di ciò che aveva nella sua mente.”

Ramirez ha poi parlato del legame di Versace con Antonio. “La vita e il lavoro, per Gianni, erano la stessa cosa. Riguardo la relazione tra Gianni e Antonio, erano sicuramente partner sentimentali, ma anche partner sul lavoro. Erano maniaci del lavoro.” L’attore ha spiegato come ciò vada a cozzare con l’immagine dissoluta spesso associata allo stilista. “Era una persona che andava a letto relativamente presto e si svegliava anche molto presto, perché era più un artigiano che non una sorta di celebrity con una vita fuori dagli schemi.”

Martin ha messo in evidenza come la scomparsa di Versace sia da imputare alla visione distorta della minaccia rappresentata da Cunanan, percepito all’epoca come un “uomo gay che uccideva persone gay”. “Non rappresentava una minaccia pubblica, a quel tempo”, ha aggiunto Ramirez, continuando: “Penso che l’omofobia sia il tema sotterraneo di tutta la stagione. L’omofobia e come questa morte avrebbe potuto essere evitata. Penso che siamo fortunati a far parte della squadra di Ryan; sono stati molto acuti a identificare delle storie che sono al tempo stesso drammaticamente coinvolgenti e specchio dello spirito di quei tempi. Parlano di grandi temi che interessano la società e l’umanità.”

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Fonte: IndieWire