Disponibile da qualche settimana su Netflix, la docuserie Beckham racconta la carriera del celebre calciatore fin da giovanissimo. In un’intervista con THR, il regista Fisher Stevens ha parlato a ruota libera dello show, svelandone diversi retroscena. A far molto parlare di sé è stato soprattutto un momento del primo episodio, in cui Beckham interrompe l’intervista della moglie Victoria dopo che lei ha dichiarato di essere cresciuta nella “classe operaia” e le fa ammettere che il padre l’accompagnava a scuola in Rolls-Royce.

Ecco cosa è accaduto durante le riprese:

Era la nostra prima intervista con Victoria e, onestamente, non avevo idea che David stesse ascoltando. Doveva accompagnare [sua figlia] Harper a scuola. Credo che sia tornato e abbia deciso di ascoltare l’intervista. Ho un ottimo cameraman, che sapeva che doveva andare dritto sulla sua faccia quando è entrato dalla porta. Sapevo che era fantastico. Ma allo stesso tempo gli ho detto che doveva andarsene. Gli ho detto: “Amico, devi andartene e lasciarmi parlare con tua moglie. Andiamo“. Ma sono stato davvero contento di averlo fatto.

Dal punto di vista stilistico, dalla serie emerge la scelta di proporre primi piani ravvicinati degli atleti che si commuovono guardando vecchi filmati delle partite, andando in controtendenza rispetto alle consuetudini del genere. Spiega il regista:

È iniziato tutto con David. Ho pensato che raramente lo si vede frontalmente. Volevo un modo per entrare in profondità in lui, in termini di vulnerabilità. In molti di questi show, si mostra all’atleta il filmato sull’iPad e lui lo guarda dall’alto. Fanc*lo. Mettiamo l’iPad nello specchio, dietro la [luce anulare], e viviamo quel momento con loro. Siamo riusciti a entrare nella loro testa. Mi piacerebbe mettere insieme un cortometraggio di tutti loro, perché ce ne sono alcuni di bellissimi che non ho usato. Poi il grande graphic designer Anthony Rhodes ha sovrapposto quello che stavano guardando ai loro volti in alcune riprese. È stato bellissimo vederli mentre si immedesimano in ciò che stanno vedendo.

Parlando poi delle personalità coinvolte nelle interviste, Stevens racconta che di fondamentale aiuto è stato l’aver recitato nella serie Succession, dove interpreta Hugo Becker, divenendo volto riconoscibile:

Non ho potuto avere [l’ex manager della squadra inglese] Glenn Hoddle. Ha rifiutato. Non è stato facile avere Sir Alex [Ferguson, ex allenatore del Manchester United]. C’è ancora amore per David, ma ha avuto la sua malattia e il suo documentario. Quando ho ottenuto la sua disponibile, in teoria avevo un periodo di tempo molto limitato. Ero molto nervoso. E poi mi ha riconosciuto da Succession. Era un grande fan della serie e Brian Cox è un suo grande amico. Quindi, si è subito scaldato e mi ha concesso più tempo. Ha parlato di tutto.

Ma l’influenza della celebre serie HBO sembra sentirsi anche nella colonna sonora della serie, che a parere di molti richiama quella composta da Nick Britell…

Lo so, è davvero strano [ride]. Michael Harte, il mio brillante montatore, e io abbiamo inserito la musica provvisoria prima della colonna sonora. Abbiamo inserito alcuni brani di Nick Britell, ma non c’era nulla di Succession. Per la colonna sonora finale abbiamo utilizzato molti altri compositori. C’era l’atmosfera di Succession… forse? Ma io ero nello serie, non lo so!

Cosa ne pensate? Avete visto Beckham? Lasciate un commento!

FONTE: THR

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