Colpo di scena nella vicenda processuale di Bill Cosby: a sorpresa, infatti, l’attore verrà scarcerato, lasciando la prigione della Pennsylvania dove era rinchiuso da due anni e mezzo. L’alta corte ha infatti deciso di ribaltare la sentenza che alla fine del 2015 lo aveva condannato a scontare una pena dai tre ai dieci anni per aver drogato e stuprato Andrea Constand. Cosby aveva scelto di scontare tutti e dieci gli anni pur di non ammettere di essere pentito dei fatti avvenuti nel 2004. La nuova sentenza stabilisce che Cosby non avrebbe dovuto essere condannato per i crimini in questione, i quali erano già stati “coperti” nel 2006 con un accordo con l’allora procuratore distrettuale Bruce Castor (che fece cadere le accuse in cambio di un risarcimento 3.4 milioni di dollari per Constand). Dieci anni più tardi, nel 2015, un ambizioso nuovo candidato procuratore distrettuale di Montgomery County, Pennsylvania, di nome Kevin Steel criticò aspramente la gestione del caso originale durante la sua campagna elettorale: divenuto procuratore, mantenne la parola e fece arrestare Cosby il 30 dicembre 2015, poco prima che il reato cadesse in prescrizione.

L’alta corte ha stabilito che Kevin Steel avrebbe dovuto rispettare la decisione del suo predecessore, che aveva promesso di non portare in tribunale Cosby quando questi fornì una testimonianza potenzialmente incriminante nella causa civile della Constand che portò al risarcimento. Il giudice David Wecht, a capo di una corte divisa sulla decisione, ha stabilito che la scarcerazione e il divieto di sottoporre l’attore a un ulteriore processo sono “l’unico rimedio che la società possa aspettarsi dai procuratori eletti e dal sistema giudiziario”.

Cosby, oggi ottantatreenne, è stata la prima celebrità processata e condannata nell’era del #MeToo, quindi il ribaltamento della sentenza allarmerà molti attivisti. Nel primo processo, che si tenne nel 2017, un giudice permise a un solo testimone di comparire davanti alla giuria, la quale non fu in grado di raggiungere un verdetto. Nel 2018 un nuovo processo venne permesso a cinque altre accusatrici di testimoniare in favore di Constand, e il 26 aprile 2018 la giuria raggiunse un verdetto.

A maggio la corte aveva negato la libertà vigilata all’attore dopo che questo si era rifiutato di partecipare a programmi di riabilitazione per molestie sessuali e aveva ribadito di non voler ammettere di aver fatto qualcosa di male.

Fonte: Variety