Poco più di una settimana dopo il brusco licenziamento da The Mandalorian, Gina Carano ha scelto la piattaforma di destra The Daily Wire (che produrrà il suo prossimo film) per rilasciare la prima intervista ufficiale e parlare di ciò che è accaduto.

Durante il The Ben Shapiro Show l’attrice ha spiegato:

Ne ho passate tante, e ho assistito a molti episodi di bullismo, come era già capitato in passato. Non sono l’unica persona che abbia subito questo tipo di prepotenze da questa compagnia, e lo so molto bene. Potrei raccontare una storia che farebbe scatenare i media, ma non posso perché esporrei un amico… e hanno tutti paura di perdere il lavoro.

Sai come fanno i pugili, puntando solo alla faccia dimenticandosi di colpire il corpo? Mi sento così, come se qualcuno alla Disney o alla Lucasfilm abbia puntato solo alla testa. […] Un paio di settimane fa la Lucasfilm ha chiesto a un artista che lavora per loro di cancellare il mio personaggio e inserirne un altro al posto mio, e lui lo annuncia orgoglioso su Twitter, cancellando il mio personaggio e inserendone un altro. Tutti i fan di Cara Dune hanno espresso sconcerto. Hanno tutti risposto: “Ma perché non avete semplicemente aggiunto il personaggio? Perché avete dovuto togliere quel personaggio? C’è qualcosa che non quadra, state licenziando Gina?”

L’artwork in questione è uscito a dicembre, ma la “sostituzione” è emersa più recentemente:

Alla fine, Gina Carano ha appreso del licenziamento sui social:

Ho scoperto di essere stata licenziata andando su Twitter: ho scoperto di essere trending e mi sono resa conto che l’hashtag “licenziate Gina Carano” aveva funzionato. […] Mi hanno anche accidentalmente mandato un’email, davvero illuminante, quindi me ne sono resa conto. Sapevo che stavano facendo molta attenzione. So che c’è stata una discussione in mia difesa, ma chi mi ha difeso alla fine non ha vinto.

Nell’intervista, Carano e Shapiro affermano che alla Disney vengano applicati due pesi e due misure a seconda delle convinzioni politiche di ciascuno:

Se la sono presa con me sin dall’inizio, mi controllavano come dei falchi, sapevo che era solo questione di tempo. Vedevo che nella stessa produzione c’erano persone che potevano dire tutto ciò che volevano, e questo è stato il problema principale per me. Io ero problematica perché non seguivo la narrazione mainstream.

[…] A un certo punto ero pronta a essere licenziata, l’avevo visto succedere a così tante persone. Avevo visto gli sguardi sulle loro facce, avevo visto le prepotenze, e quindi quando tutto questo ha avuto inizio e hanno iniziato a puntarmi la pistola contro mi sono resa conto che sarebbe stata solo questione di tempo. L’ho visto succedere a così tante persone, e quindi mi sono resa conto che stava per succedere a me. Lo rendono evidente da subito attraverso il comportamento dei loro impiegati, e quello che mi sono detta è stato: “Combatterò e rimarrò fedele a me stessa”.

[…] Quando mi hai chiamato, stavo ancora tremando. È stato devastante, ma il pensiero che questa cosa possa capitare a qualcun altro, in particolare a qualcuno che non è in grado di gestire la situazione come faccio io… Non possono farlo. Non possono far sentire la gente in questo modo. Se chinassi il capo, legittimerei questo comportamento, e compagnie come questa hanno una lunga storia di menzogne alle spalle, di comportamenti simili con altre persone, lo hanno fatto con altri e io non me ne andrò senza combattere.

Non è chiaro se Gina Carano abbia firmato un accordo di riservatezza con la Disney insieme al suo contratto: è una pratica comune che dovrebbe impedirle di rivelare particolari dettagli del suo rapporto con la major. L’impressione è comunque che la storia non finirà qui. Vi terremo aggiornati.

Fonte: Deadline

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