alg_resize_jersey-shoreDopo l’annuncio a gennaio che la quarta stagione di Jersey Shore sarebbe stata girata in Italia, lo show non ha fatto che raccogliere critiche da parte della stampa italiana.

Jersey Shore, il programma reality che non fa altro che registrare picchi di ascolti su MTV, è un prodotto per adolescenti che ritrae le avventure – per certi versi offensivamente stereotipate – di un gruppo di ragazzi italoamericani sulla costa del New Jersey, e da sempre si è ritrovato al centro di controversie.

Ora che la produzione ha dichiarato l’intenzione di trasferire cast e crew in Italia per le riprese della quarta stagione dello show, nessuno nel Bel Paese si è dimostrato particolarmente entusiasta. Il Corriere della Sera parla di “truzzi” e “tamarri italoamericani“:

“si ubriacano perennemente, sono volgari, maleducati e discutono esclusivamente di macchine, sesso, abbronzatura, depilazione, trucco, tatuaggi, muscoli.”

Quello che lo show ritrae è la figura del cosiddetto “guido” (o “guidette”): un termine dello slang americano che sta a indicare la classe medio-bassa di lavoratori urbani italoamericani, che ultimamente ha acquisito la degradante sfumatura di “italiani teppisti con atteggiamenti da macho“.

In risposta a questi aggiornamenti sullo show, prevedibili sono state le reazioni di numerose associazioni di Italiani sia all’estero che nel paese natale: la UNICO National, l’Order of the Sons of Italy in America e la National Italian American Foundation sono solo alcune delle organizzazioni che hanno condannato il programma fin dal 2009 per l’uso di “razzismo, violenza e comportamento deplorevole che marginalizza e riduce gli italoamericani a stereotipi”.

Più recentemente, anche il magazine Vanity Fair ha commentato lo sbarco italiano di Jersey Shore definendolo il “reality show più trash d’America“, e chiamando i suoi personaggi “i classici tamarri”.

Anche il New York Post riporta il recente intervento di NewNotizie.it, in cui il giornalista lascia intendere che il successo della serie si basa sul parossismo delle situazioni e sull’offensività dei personaggi nel classico stile “tutto-muscoli-niente-cervello”.

Nel frattempo, il finale della terza stagione di Jersey Shore, andato in onda settimana scorsa negli Stati Uniti, si è portato a casa degli ascolti da record, con un punteggio di 7.3 nella fascia demografica 12-34, registrando un incremento del 20% rispetto al finale di stagione dell’anno precedente.

Fonti: Varie