Il 15 maggio debutta, su Hulu e BBC, Parlarne tra amicila serie composta da dodici episodi tratta dall’omonimo romanzo di Sally Rooney. La storia segue Frances (Alison Oliver), una studentessa universitaria di 21 anni mentre attraversa una serie di relazioni che la costringono a confrontarsi per la prima volta con le proprie vulnerabilità. Dopo Normal People, è il secondo adattamento di un’opera della scrittrice, realizzato dal medesimo team. Alla regia dei primi sei episodi, ritroviamo Lenny Abrahmson, che, in un’intervista a Deadline, ha riflettuto sul perché la dimensione seriale sia quella più adeguata per i due show:

Se avessimo trasposto Normal PeopleParlarne tra amici come lungometraggi, avremmo avuto un pubblico ridotto. È molto difficile che questi film rimangano nelle sale e ora il pubblico tende ad andare a vedere soprattutto i grandi film.

Abrahamson ha poi elogiato il pubblico televisivo sostenendo:

È molto più progressista di quanto pensino distributori, registi e produttori. Una decina di anni fa si riteneva che la tv di alto livello dovesse essere sexy per evitare che la gente cambiasse canale, ma ora è notevole come questa sia disposta a impegnarsi per qualcosa di profondo e di arthouse nell’esecuzione.

Nonostante siano molti i punti di contatto tra le due serie, una sostanziale differenza deriva dal fatto che, durante le riprese, il team è passato dal digitale per Normal People alla pellicola per Parlarne tra amici, così da rendere quest’ultima “più fredda nello stile e forse più fedele al naturalismo“. Inoltre, aggiunge il regista, la nuova serie “è un coming of age raccontato attraverso relazioni complicate, che è differente da una storia d’amore per antonomasia. Questi aspetti dunque si accumulano per rendere la serie un prodotto a sé stante“.

Cosa ne pensate di Parlarne tra amici e Normal People? Lasciate un commento!

FONTE: Deadline