Proprio il giorno dopo il colossale sciopero di internet, i federali della Virginia hanno chiuso MegaUpload, e il suo sito gemello MegaVideo, facendo arrestare poi il fondatore Kim “DotcomSchmitz dalla polizia in Nuova Zelanda (su richiesta americana) e senza bisogno di utilizzare strumenti la cui approvazione sta creando molte controversie, come SOPA e PIPA.

La vicenda di uno dei più popolari siti di filesharing prende quindi una piega drastica, soprattutto perché solo qualche giorno fa Kim Dotcom aveva commentato su TorrentFreak che la sua impresa non doveva preoccuparsi delle accuse di pirateria:

Mega non ha nulla da temere. Il nostro business è legittimo, e protetto dalla DMCA (digital millennium copyright act) e da altre leggi in giro per il mondo. Lavoriamo con i migliori avvocati e stiamo alle regole. Prendiamo seriamente i nostri obblighi legali. Abbiamo molte persone che ci supportano.

E invece oggi il Dipartimento di Giustizia (leggi l’ordinanza) ha fatto oscurare un totale di 18 domini legati alla compagnia, fermando datacenter in Olanda, Canada e a Washington, con l’accusa di aver causato più di 500 milioni di dollari di mancati guadagni all’industria dell’intrattenimento e di aver generato 175 milioni di dollari in danni da “operazioni criminali”. L’FBI starebbe proprio in questo momento facendo irruzione nella sede dell’ISP Cogent Communications per condurre delle perquisizioni legate alla vicenda. L’azione fa seguito alla decisione, da parte della giuria del distretto est della Virginia il 5 gennaio, di accusare le compagnie Megaupload Limited e Vestor Limited associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, al riciclaggio e alla violazione del diritto d’autore.

Oltre a Kim Dotcom sono state accusati anche Finn Batato (tedesco, 38 anni), Julius Bencko (slovacco, 35 anni), Sven Echternach (tedesco, 39 anni), Mathias Ortmann (tedesco, 40 anni), Andrus Nomm (estone, 32 anni) e Bram van der Kolk (olandese, 29 anni), tutti legati alla galassia Mega come tecnici, sviluppatori e in altre mansioni. Dotcom, Batato e Van der Kolk sono stati arrestati oggi in Nuova Zelanda, gli altri sono ancora latitanti. Rischiano diversi anni di prigione per le varie accuse formulate.

La vicenda farà molto parlare di sè perché i due siti sono popolarissimi, anche tra le star: artisti come Alicia Keys e Kanye West, ma non solo, hanno dichiarato di utilizzarli; il marito della Keys, il rapper Swizz Beatz è peraltro il CEO di Megaupload (ma non viene nominato nelle accuse e il suo portavoce non ha voluto commentare).

Megaupload è il 13esimo sito più visitato di internet e ha 150 milioni di utenti registrati. La galassia Mega da sola occupa circa il 3% della banda internet. Molte persone sono iscritte e pagano regolarmente un abbonamento non solo per il download di file illegali, ma anche (e in diversi casi soprattutto) per utilizzare i servizi di filesharing in maniera legale. Peraltro, Megaupload e Megavideo si stavano preparando a lanciare una serie di servizi assolutamente legali e a dicembre erano stati al centro di una grossa polemica a causa di un video promozionale. Difficile che la vicenda si chiuda qui, anche perché a questo punto siti come Rapidshare potrebbero fare la stessa fine (e nel frattempo i siti governativi americani, della RIAA, dell’MPAA e della Universal Music sono attualmente sotto attacco hacker): vi terremo aggiornati…