Giovedì 5 gennaio è andata in onda la seconda tranche di puntate della gara di MasterChef Italia 12, che dopo la sola eliminazione di una settimana fa hanno cambiato le carte in tavola con un’inedita Black Mystery Box seguita da un Pressure Test e, successivamente, sa un tesissimo Skill Test. Nel corso delle due puntate vi è stata quindi una sorprendente tripla eliminazione. Ma andiamo con ordine: parliamo degli ascolti, dell’episodio e poi delle dichiarazioni dei tre eliminati con cui abbiamo parlato all’indomani della messa in onda.

Ovviamente non proseguite nella lettura se non avete ancora visto gli episodi!

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Gli ascolti degli episodi del 5 gennaio

L’appuntamento con il cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, ieri su Sky Uno/+1 e on demand, ha totalizzato 918mila spettatori medi+11% rispetto all’omologa serata dell’anno scorso e +13% rispetto alla scorsa settimana, con il 4,44% di share e il 74% di permanenza. Nel dettaglio, il primo episodio ha raggiunto 930mila spettatori medi e il 3,9% di share, con 1.306.545 contatti; a seguire, il secondo episodio di serata ha raggiunto 907mila spettatori medi, con il 4,94% di share e 1.177.197 contatti.

Crescono anche i dati dei due episodi della settimana scorsa, nei sette giorni, che superano quota 2 milioni di spettatori medi: media di2 milioni 73 mila spettatori con oltre 2,7 milioni di contatti unici e una permanenza altissima, al 76%, in crescita del +7% rispetto alla scorsa stagione e del +4% rispetto alla settimana precedente.

La Black Mystery Box e il Pressure Test: eliminata Rachele

Per la Masterclass, l’ingresso in cucina è stato emozionante: i Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli hanno organizzato per loro una inedita Black Mystery Box, al termine della quale hanno assaggiato solo i piatti peggiori per spedire i rispettivi autori ad un Pressure Test immediato. Protagonisti della prova, due elementi basilari, sale e pepe, ognuno in 5 tipologie diverse: il Pimento (o Pepe della Giamaica), il pepe lungo di Java, il pepe del Sichuan, il Tellicherry Pepper (indiano) e il pepe cubeben (Indonesia, Africa centrale e Marocco); il sale affumicato della Danimarca, quello di Cipro, quello delle Alpi austriache, il Kala Namak (pachistano) e il sale rosa delle Ande. I peggiori della prova: Bubu con Ricordo di un’impepata di cozze(risotto al sale delle Ande e di Cipro con cozze soffritte al pepe della Giamaica e di Sichuan), Silvia con Ricordo dei pepi con le zucchine (spaghetti cotti con sale della Danimarca, zucchine fritte ai tre pepi e cialde di pecorino), Giuseppe con Un mare piccante(ombrina con impepata di cozze e salsa di piselli, fave e chips cacio e pepe su fonduta di parmigiano), Rachele con Da Trapani a Giava andata e ritorno (sarde al forno, crema di patate dolci e tofu marinate con infuso di zenzero, lime e pepe di Giava), e Letizia con La mia Pathong (pollo e funghi saltati al pepe del Sichuan e sale delle Ande su riso croccante con pak choi). “Graziati” i primi due, i giudici hanno tenuto gli altri tre per il Pressure Test durante il quale hanno dovuto affrontare un altro ingrediente cosmopolita, il pollo, preparando una Blanquette di pollo con roux bianco e funghi champignon, iconica ricetta della cucina di tradizione francese: il piatto peggiore è stato quello di Rachele, prima eliminata di serata.

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Lo Skill Test: eliminati Francesco G. e Letizia

Al ritorno in cucina, tensione ancora altissima per la prova più tecnica di MasterChef, lo Skill Test con i suoi tre livelli. Commissario esterno dell’esame lo chef Davide Scabin, 2 stelle Michelin e molti altri riconoscimenti nel corso di una carriera straordinaria, chef visionario con la propria idea di cucina rivoluzionaria e d’avanguardia che ricopre da anni un ruolo da protagonista segnando la storia della moderna cucina italiana. Proprio allo chef Scabin è stato affidato un potere speciale, quello di scegliere chi “punire”, spedendolo allo step successivo senza nemmeno concludere il piatto.

Fil rouge delle tre prove la cucina italiana, con l’obiettivo di restituire autenticità ad altrettanti tra i più famosi piatti della nostra cucina all’estero. Nel primo livello il pesto alla genovese, da preparare secondo la ricetta originaria: migliori della prova Edoardo, Hue, Ollivier e Lavinia; al secondo step l’americanissimo Spaghetti alla chitarra con le pallotte, che hanno premiato Roberto, Nicola, Bubu, Francesca e Giuseppe; nel terzo e decisivo livello, al centro della postazione c’era la Milanesa a la napolitana, una sorta di cotoletta alla milanese ma con due varianti: un piatto che, come raccontato da Chef Scabin, è stato importato dagli immigrati italiani in Argentina. Complimenti per qualcuno, critiche per altri: alla fine davanti ai giudici sono rimasti Francesco G. e Letizia, e a sorpresa entrambi hanno dovuto lasciare per sempre la cucina di MasterChef Italia.

Francesco G. e la frase indirizzata ai giudici

Dopo la messa in onda, abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchere con gli eliminati, e in particolare con Francesco G. a cui abbiamo chiesto di parlarci della frase che ha pronunciato dopo l’eliminazione, quando ha ricordato ai giudici che davanti a loro “hanno delle persone”:

Mi aspettavo questa domanda! Per me era stata una giornata completamente no, non avevo imbroccato davvero niente. Quando sentivo i giudici passare mi sentivo molto giudicato come professionista e meno come amatore. Ho riportato questa cosa su di me: è un errore che faccio spesso anche io quando giudico le foto di un fotografo amatore, passo oltre e non valuto la persona che ha fatto quella foto e perché l’ha fatta. In quel momento c’è molta emozione, molta rabbia… mi hanno fatto dire questa frase. La risposta di Cannavacciuolo mi ha riportato nelle dinamiche della gara, è stata una risposta piacevole in realtà… ero andato a muso duro e potevo aspettarmi tutto.

francesco e letizia

Le dichiarazioni degli eliminati

Durante l’incontro con la stampa i tre eliminati Rachele, Letizia e Francesco hanno risposto a tante altre domande.

La prova che vi ha dato maggiore soddisfazione, in cui vi siete sentiti più voi stessi?

RACHELE – Per quello che è durato il mio breve percorso a MasterChef il rimpianto che ho è che non sono mai riuscita a dare il mio meglio in masterclass, identificare un piatto che mi rappresentasse al meglio mi è impossibile. Non ho avuto abbastanza tempo, l’ansia, quello che si è visto… non hanno giocato a mio favore per farmi esprimere al mio meglio.

LETIZIA – Anche io mi sono resa conto che non sono una persona che può lavorare sotto pressione. Sono abituata a fare dei lavori molto tranquilli, ricreare degli ambienti tranquilli. Ho lavorato nel mondo del sociale e della disabilità, sono abituata a creare ambienti leggeri. Sapevo benissimo a cosa andavo incontro, essendo una gara, però ho capito stando là che per me lavorare sotto pressione, con un tempo specifico, senza avere il tempo per ragionare, non mi faceva dare il meglio di me. Il piatto che ho fatto per Massari è quello che mi rappresenta di più. Ricreare un piatto è veramente difficile: sono piatti personali, che nascono dall’idea di uno chef, è molto difficile rifare lo stesso piatto.

FRANCESCO – Io mi sono tolto alcune soddisfazioni: mi sono divertito nel piatto d’ingresso e nella mistery con Massari, in cui ero veramente sereno e sapevo che potevo provare a fare il meglio.

Il consiglio più prezioso che avete ricevuto dai giudici?

RACHELE – Sicuramente uno dei consigli che mi hanno fatto crescere è quello di esprimere di più me stessa con semplicità quando cucino. Cercare di stare più tranquilla e mettere meno agitazione ed emotività nei piatti.

LETIZIA – Ho ricevuto più critiche che consigli, e tra esse deduco un’osservazione: provare nuovi sapori. Quando alla prova della black mistery ho sbagliato il piatto, mi è stato detto che non ho il palato fino. In effetti non sono una chef, dovrei provare molti più piatti, assaggiare e sperimentare per allenare la mia bocca e fare dei bei piatti.

FRANCESCO – Le polpette vanno fatte piccole anche se sono grosso!

Quanto c’è di cucina, secondo voi, e quanto di strategia in un programma come questo? Quanto è importante la cucina e quanto saper giocare?

RACHELE – Diciamo che la cucina secondo me è alla base di MasterChef: se non sai cucinare lì dentro non ci entri. Poi è una gara che si basa su di essa, e come tutte le gare si basano sulla strategie e su altre capacità di gestione dell’ansia, della resistenza, eccetera. Entrano in gioco una serie di altre componenti caratteriali, oltre alla fortuna, agli errori e cosi via. Secondo me di cucina c’è tanto, in MasterChef.

LETIZIA – Sono completamente d’accordo con quello che ha detto Rachele: all’inizio siamo stati messi alla prova, per capire il livello di tutti, abbiamo fatto sfide molto complesse, partendo a bomba con Massari, e questo lo hanno detto anche i giudici.

FRANCESCO – È una competizione, è un gioco, e la base è la cucina. Rachele ha detto bene: potrebbe essere un’olimpiade della cucina, se non sai cucinare non vai avanti, ma c’è una competizione e un gioco da affrontare.

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Come giudicate la vostra esperienza a MasterChef Italia?

RACHELE – Sono una persona che, lavorando nella moda, riesce a gestire quotidianamente lo stress. È difficile essere sputtanati in mondovisione e vedere lati del proprio carattere che non si immaginava di avere. Tuttavia è stata un’esperienza unica.

LETIZIA – È un’esperienza unica e irripetibile, mi ha insegnato tante cose e in alcuni momenti è stato uno schiaffo sulla faccia. A MasterChef vieni giudicato in continuazione: come persona, come cuoco… sai che verrai giudicato per ogni cosa. Questo nel mio caso lo stress è salito tantissimo, e spesso durante le gare mi sono sentita davvero fuori luogo. Ieri sera quando mi guardavo sono stata male perché ho visto quanto, nell’ultima puntata, fossi spenta e stanca. Era un ambiente sbagliato per me. Ma conoscere persone nuove, rapportarsi con questi giudici che per me sono degli idoli, conoscere tante cose… è stato davvero impagabile. E anche all’interno della redazione, ho trovato tanta umanità da parte degli autori. Durante i confessionali ti mettono a tuo agio, e ti permettono di dire davvero tutto.

FRANCESCO – Come fotografo sono abituato a mettermi a nudo davanti alle critiche, però quello è il mio lavoro. Cucinare è la mia passione, e cucinare davanti a delle persone, dei giudici e delle cineprese è uno stress. Ma da questa esperienza mi rimangono tantissimo i legami umani, che sono stati il regalo più grande.

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Con quale giudice avete avuto maggiore sintonia, e per quale dei concorrenti fate maggiormente il tifo?

RACHELE – Il feeling maggiore l’ho avuto con chef Locatelli, che ho sempre avuto l’impressione credesse in me. Con Barbieri non sono stata molto insieme perché nella prima puntata non c’era. Anche con Cannavacciuolo comunque mi sono sentita bene. Come concorrenti, ho legato tantissimo con Edo, con Mattia, con Francesco, con Sara, Lavinia, Nicola… sarebbe un lungo elenco. Ovviamente tifo per Edo.

LETIZIA – Come chef ho avuto Locatelli che mi ha spinto moltissimo, mi ha sempre detto che credeva in me. Ma per quanto abbia sbagliato e fatto brutte figure, li ho sempre sentiti molto vicini, li ho ascoltati. Fanno paura, ovviamente, e anche Massari… ho il telefono pieno di foto di Massari, l’ho anche detto in confessionale ma l’hanno tagliato! Come concorrenti ho legato tantissimo con Francesca, abbiamo avuto una vita simile, in trasmissione non ho mai voluto raccontare molto cosa è successo nella mia vita a MasterChef un po’ per paura un po’ per vergogna, ma con lei ho condiviso tantissimo. Anche con Silvia, Ivana, Luciana, Francesco, Giuseppe ho legato molto. Se dovessi dire per chi tifo, quella è Francesca. Abbiamo passato cose molto simili su tanti punti di vista, ci sentiamo ancora tantissimo.

FRANCESCO – Con Cannavacciuolo c’è stato più feeling, forse è per attrazione gravitazionale. Nicola, Lavinia e Bubu sono quasi come dei nipoti per me, abbiamo legato tantissimo. Rachele, Edo, Mattia, Robi, abbiamo tutti legato molto e umanamente è un bel capitale da portarsi in giro. Tifo assolutamente per Nicola o Bubu.

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Avete cambiato vita dopo MasterChef?

LETIZIA – Mi ero licenziata perché non mi hanno dato né aspettative né ferie. Ora lavoricchio, per modo di dire, al momento mi mantiene mia madre. Tornare in ospedale non si può più finché non c’è il concorso. Da quel punto di vista va bene anche così, perché ho capito che la cucina è l’ambiente che preferisco, perché mi fa stare bene, possibilmente senza pressione. Ho dei progetti, ma non so se potrò crearli perché ci vogliono tanti soldi che non ho. Spero di incontrare qualcuno che mi dia la possibilità di creare uno di questi progetti. Intanto voglio tornare a lavorare nel sociale, perché sono un’educatrice, fondendo cucina e il mondo della disabilità e dell’infanzia. Il cibo come l’arte e la musica è un mezzo di comunicazione fortissima ed è utile per questo. Io mi sono curata col cibo, in tutti i sensi, e il cibo è un’esperienza che ci accomuna tutti.

FRANCESCO – Secondo me MasterChef non deve cambiare la vita alla gente. È un’esperienza importante ma non è detto che debba cambiare tutto. Io ho iniziato facendo le foto per un ristorante di un amico, lì ho conosciuto chef stellati e… mangiavo. Vorrei implementare la questione foto, video, reel in cucina. Nel mio studio ho allestito una cucina e vedremo, in futuro, cosa succederà.

RACHELE – Io sono abbastanza d’accordo con Francesco, il mio lavoro nella moda prosegue, è una delle mie passioni e non la interromperò. MasterChef è una grande opportunità e cercherò di coglierla al meglio. Troverò sicuramente maggiore soddisfazione in ciò che cucino, se poi diventerà un lavoro si vedrà…

Vi ricordiamo che MasterChef Italia va in onda ogni giovedì alle 21.15 su Sky Uno. Gli episodi sono sempre disponibili on demand, visibili su Sky Go e in streaming su NOW.