A Castiglione del Cinema, la rassegna in corso a Castiglione del Lago, con Paolo Genovese abbiamo naturalmente parlato di settima arte.

Ma non solo. Il 25 ottobre è in arrivo su Disney Plus I Leoni di Sicilia, la saga familiare tratta dall’omonimo bestseller di Stefania Auci che vede Paolo Genovese come regista e showrunner. Anche se non era possibile per il filmmaker parlare in maniera troppo approfondita del progetto, abbiamo comunque toccato l’argomento, specie in relazione a questo suo “primo” impegno con la serialità televisiva in cui copre il ruolo sia di regista che di direttore creativo.

So che del tuo nuovo progetto, la serie TV I leoni di Sicilia, non puoi ancora dire nulla.

Eh no, se dico una cosa qua compare Topolino e mi porta via!

Esatto. Per questo ti faccio una domanda “tecnica”. Il cinema funziona in un modo, anche a livello di tempo del racconto. Le serie TV in un altro. Questa è la prima volta che “t’accolli” interamente una serie TV, come hai gestito il flusso del lavoro e quello creativo?

Ovviamente è un modo di narrare completamente diverso quello della storia raccontata in due ore quello della storia narrata in otto. Hai la possibilità di esplorare delle linee narrative, di raccontare lo sviluppo narrativo di un personaggio con più dettagli, più particolari. È stato molto interessante. Poi si tratta di una serie in costume che racconta un’Italia che non esiste più. Ma anche dal punto di vista architettonico, pensa al porto di Palermo che non esiste più. Non c’è più niente. C’è stata la necessità di gestire un sacco di ricostruzioni fatte con effetti speciali. Costumi che non conosciamo o meglio, conosciamo attraverso lo studio dei documenti. O il modo di parlare. Una persona dell’ottocento, non parla come una persona di oggi. O pensa anche alle luci. Non c’era l’energia elettrica e si usavano le candele. T’immergi in un mondo completamene nuovo e, per me, è stato uno stimolo incredibile che penso sia la cosa più importante per un autore per non incorrere nel rischio di continuare a ricalcare quello che hai già fatto. È stata un’esperienza importante e stimolante.

Dal regista Paolo Genovese, che ne è anche produttore creativo, la serie in otto episodi è prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia per Compagnia Leone Cinematografica e da Raffaella Leone e Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. I Leoni di Sicilia è una serie scritta da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo.

I Leoni di Sicilia è l’avvincente storia della famiglia Florio. I fratelli Paolo e Ignazio sono due piccoli commercianti di spezie fuggiti da una Calabria ancorata al passato e in cerca di riscatto sociale. In Sicilia s’inventano un futuro, dove a partire da una bottega malmessa danno vita a un’attività florida che il giovane figlio di Paolo, Vincenzo, con le sue idee rivoluzionarie, trasformerà poi in un impero. Tuttavia, a travolgere la vita di Vincenzo, e quella di tutta la famiglia, è l’arrivo dirompente di Giulia, una donna forte e intelligente, in contrasto con le rigide regole della società del tempo. I Leoni di Sicilia è un’epopea fatta di amore, famiglia, successi, guerre e rivoluzioni, che si svolge nella Sicilia dell’Ottocento fino all’Unità d’Italia del 1861.

La serie è interpretata da Michele Riondino nel ruolo di Vincenzo Florio, Miriam Leone in quello di Giulia Portalupi, Donatella Finocchiaro in quello di Giuseppina, Vinicio Marchioni nei panni di Paolo Florio, Eduardo Scarpetta nel ruolo di Ignazio Florio (figlio di Vincenzo), Paolo Briguglia in quello di Ignazio Florio, Ester Pantano nel ruolo di Giuseppina giovane e Adele Cammarata in quello di Giovanna D’Ondes.

BadTaste ringrazia Castiglione del Cinema e il Comune di Castiglione per il supporto.

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