Maisie Williams ha ammesso di aver esitato prima di accettare il ruolo di Jordan, una delle icone del movimento punk, nella serie Pistol, essendo previste anche molte scene di nudo.

L’attrice, intervistata da GQ, ha parlato della miniserie diretta da Danny Boyle in cui ha il ruolo della giovane che ha lavorato per la boutique Sex di Vivienne Westwood, diventata poi un epicentro del movimento punk britannico e di primaria importanza per la storia della band Sex Pistols.

Maisie ha spiegato che i responsabili del casting l’avevano avvisata della presenza di numerose scene di nudo:

Semplicemente a causa di tutto quello che accade nel settore e di tutte le storie dell’orrore che ho sentito… Volevo recitare in questa serie perché sono la persona migliore per la parte, non perché sono l’unica ragazza disposta a togliersi la maglietta.

L’attrice aveva inviato un messaggio al team che si stava occupando del progetto e il regista Danny Boyle le ha risposto direttamente rassicurandola, facendole infatti capire che si sarebbe rappresentato lo sguardo maschile in modo apertamente sessuale, facendo vergognare le persone che avevano quell’approccio. Maisie ha sottolineato:

Se devo togliermi la maglia voglio che le altre persone si sentano a disagio.

Maisie Williams ha poi fatto un’audizione via Zoom con Boyle e ha indossato “un top KNWLS trasparente senza reggiseno”, scelta audace che le ha fatto ottenere la parte dimostrando come si stesse già preparando per interpretare Jordan.
Boyle ha quindi aggiunto:

Era l’opportunità perfetta per interpretare un personaggio importante; è una grandiosa attrice realistica, ma Jordan va contro la stessa idea della vita quotidiana. Maisie è un po’ così. In un modo più tranquillo e dolce, c’è un pizzico di Oscar Wilde in lei che guida una nazione goffa e consapevole a essere più coraggiosa sulla sessualità, sulla sensualità, sul genere e sulla bellezza…

Le riprese sono iniziate a marzo 2021 dopo due mesi di prove, permettendo così agli interpreti di immergersi nel mondo della Londra degli anni ’70. Maisie ha ammesso che si è distaccata un po’ dalla sua vita quotidiana, lasciando anche il cellulare nella propria roulotte durante le riprese:

In quell’epoca non si era in costante contatto con le persone, quindi ho cercato di calmare la mia mente liberandomi degli stress giornalieri della modernità.

Williams ha potuto inoltre imparare molto da Jordan, coinvolta come consulente della miniserie e presente sul set, che ha lodato la giovane attrice perché sa spingersi ai limiti. L’ex star di Game of Thrones ha però ammesso:

C’era molta pressione ma, onestamente, non ho mai avuto il bisogno di sentirmi in qualche modo. Jordan non è mai stata conflittuale,. Sapeva semplicemente di cosa si trattava e se le cose non erano giuste lo diceva.

L’attrice, come sottolineato anche dal regista, è stata particolarmente attenta ai dettagli:

Sono molto emotiva nel modo in cui comunico, ma lei era semplicemente costante. Dovevo smettere di muovere le sopracciglia quando la interpretavo perché, non solo ha il trucco più incredibile, ma anche la sua espressione è dipinta, non si muove mai.

La presenza di Jordan sul set, inizialmente, la metteva un po’ in ansia, ma poi si è resa conto che poteva rilassarsi ed essere se stessa, concentrandosi solo sul lavoro da compiere.

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Fonte: GQ