Il Dottor Han ha poi così torto?
Nonostante sia chiaramente stato introdotto come l’antagonista della situazione, colui che ha allontanato il protagonista di The Good Doctor dalla sala operatoria, spingendolo (o piuttosto obbligandolo) a scegliere una specializzazione alternativa in patologia, la storyline dell’incorretta diagnosi di Sadie prova – proprio come lui stesso fa notare a Shaun – che la decisione di spingerlo a diventare un diagnosta piuttosto che un chirurgo non è poi così sbagliata. Le capacità del dottor Murphy non sono in discussione e Han stesso ne rimane chiaramente colpito, ma l’indecisione con cui Shaun accoglie l’ordine del suo superiore di non parlare con la paziente fino a che la sua diagnosi non sia effettivamente confermata dagli esami per non darle false speranze, dimostra che ci sono delle cose che Shaun non potrà mai imparare e non perché gli manchino le opportunità, ma perché è affetto da una patologia che gli impedisce chimicamente di afferrare alcuni problemi o anche solo capire il concetto di empatia. Da questo punto di vista Shaun Murphy non cambierà mai e proprio per questo, da parte degli autori, è molto coraggioso e forse anche un po’ incosciente mettere la questione sul piatto della bilancia, perché anche se il Dottor Han dovesse cambiare idea, questo particolare ostacolo non potrà mai essere superato.

Come peraltro il primario dirà alla dottoressa Lim i limiti di Shaun, che possono essere per ora arginati dall’aiuto dei suoi supervisori, non potranno essere superati quando toccherà a lui diventare il maestro di qualcuno o praticherà appunto la professione senza quella rete di sicurezza a cui Han fa riferimento. Compito di un medico è anche quello di insegnare a chi lavora sotto di lui a relazionarsi con i pazienti e come potrebbe farlo il dottor Murphy senza averne egli stesso cognizione?
Indice della serietà della situazione è anche il fatto che questa trama (fortunatamente!) non sia stata risolta nel giro di un episodio, se The Good Doctor non fosse lo show che è, magari l’aver salvato la vita di Sadie sarebbe stato sufficiente per far reintegrare Shaun, ma il dottor Han si sta dimostrando un osso giustamente duro e l’unica obiezione valida che si possa fare nei confronti delle sue azioni, come gli dirà Audrey stessa, è che abbia agito forse con troppa celerità, senza darsi davvero il tempo di conoscere meglio Shaun e la sua situazione, che egli stesso ritiene tuttavia parte del problema: essere affezionato a Shaun come persona, non risolve la questione delle sue mancanze, alle quali purtroppo non è possibile riparare.

Anche il B-plot di Believe, da cui è tratto peraltro il titolo della puntata, con il caso di Clarins, affronta un annoso tema: lo scontro tra fede e scienza.
Clarins è un pastore con una grave forma di tumore alla spina dorsale che può essere trattato liberandolo contemporaneamente dal dolore costante che lo assilla, dolore di cui lui non vuole però sbarazzarsi perché lo interpreta come un reminder divino dell’errore che ha commesso quando non è stato presente per un fedele che si è poi tolto la vita. Per una non credente come Claire, o meglio per una ex credente come lei, e per un medico che vede tanto dolore intorno a sé, l’idea che la sofferenza possa essere interpretata come un segnale divino al quale non rinunciare è sostanzialmente inaccettabile e il dibattito avrebbe potuto chiudersi anche qui ed essere comunque interessante pur senza avere vincitori.
Gli autori hanno deciso invece di fare un salto nell’ignoto o nell’assurdo, (dipende dai punti di vista) con il tumore del pastore che improvvisamente regredisce senza spiegazioni mediche, una circostanza che – per ammissione stessa dei dottori che lo curano – non è mai accaduta con quel genere di cancro e che farà quindi entrare in gioco la possibilità che Clarins sia stato toccato da un miracolo, cosa che lo convincerà ad operarsi e liberarsi dal suo cronico dolore con la dottoressa Browne stessa a convincerlo di quanto fortunato egli sia stato.

La seconda stagione di The Good Doctor va in onda negli Stati Uniti ogni lunedì sulla ABC ed in Italia ogni venerdì su Rai 2.