Ci era stato detto fin da subito: le faide non riguardano l’odio, ma il dolore. Così Olivia de Havilland (Catherine Zeta-Jones) apostrofava il suo intervistatore nel pilot di Feud; mai quanto in questo quinto episodio, scritto e diretto da Ryan Murphy, le parole dell’attrice britannica assumono un valore che si estende dalla prima all’ultima scena. È, quella mostrata in And The Winner Is… (The Oscars Of 1963), una battaglia figlia del dolore più straziato, una guerra quasi grottesca attorno a una statuetta che materializza, in sé, tutte le fragilità di Bette Davis, data per favorita per l’Oscar alla Migliore Attrice Protagonista, e di Joan Crawford, gravata da un ancestrale complesso d’inferiorità nei confronti della rivale; complesso che l’ha seguita come un fantasma persino nei momenti più radiosi della sua carriera, adombrando ogni successo con la nube dell’insicurezza.

Se vi era stata, fino a questo momento, una sorta di zona grigia in cui ...