E’ interessante che il terzo episodio di The Handmaid’s Tale sia intitolato “Baggage“, cioè bagaglio, perché uno dei primi pensieri che sorge spontaneo nell’osservare June allontanarsi dal suo primo rifugio in quella che era stata la sede del Boston Globe, il quotidiano della città in cui è nata, è come la protagonista debba sentirsi ad essere stata privata di tutto, dell’identità, della libertà di gestire il proprio corpo e persino di qualcosa di così apparentemente sciocco e prosaico come avere un piccolo bagaglio da portare con sé quando le viene detto che sarà portata in un nuovo nascondiglio e che sarà il suo autista a provvedere a distruggere le poche tracce che ha lasciato di sé alle spalle.
Sebbene il titolo sia soprattutto riferito al bagaglio emotivo che i personaggi di questa intensa serie portano sulle spalle, è comunque curioso come le reazioni emotive scatenate da questo show siano spesso innescate da particolari apparentemente insignif...