Ora lo possiamo dire con cognizione di causa: ci sono state serie tv con un finale peggiore di quello di Lost.

Venti anni fa iniziava Lost, per poi arrivare al suo finale 6 stagioni dopo, la serie che più di tutte ha portato a una grande massa di spettatori le novità della nuova serialità. Ce n’erano state non poche prima di Lost a essere “nuove” (da I Soprano a The Wire e in primis Twin Peaks, il precursore) ma Lost, incluso il suo finale, è stato il primo vero grande fenomeno di massa della nuova televisione degli anni 2000. Andato in onda per sei stagioni sulle reti a pagamento e poi sulle generaliste (Rai 2).

Tra i molti cambiamenti e le molte innovazioni una era quella che più di tutte caratterizzava Lost: la sua concentrazione sul mistero. La serie stessa esisteva per il mistero, per un rilancio continuo di ciò che non si sa, e proponeva sempre due nuove domande per ogni risposta che veniva data. Lungo le stagioni l’accumulo di misteri, e quindi soluzioni da dare, era diventato così grande, esagerato e mostruoso da incarnare perfettamente anche il grande limite della nuova serialità: la difficoltà di chiudere quello che avevano aperto. Negli anni il finale di Lost è diventato il simbolo del pessimo finale o almeno del finale insoddisfacente. Gli stessi autori avevano ammesso di andare a tentoni lungo le stagioni, di buttare dentro carbone per alimentare la macchina senza una chiara idea (almeno fino a qualche stagione dalla fine) di come dare un senso a tutto quanto.

Eppure, ora che sono passati venti anni, che la nuova serialità ha avuto il tempo di esplodere, esagerare, finire ovunque, gonfiarsi in una bolla che è anche poi esplosa, ora che insomma le abbiamo viste tutte le possibilità, possiamo dirlo: ci sono state serie tv con un finale ben peggiore di quello di Lost. Anche prima di Lost. Eccone dieci in nessun ordine particolare.

X-Files serie animata

10. X-Files

Anni prima di Lost e del suo finale quest’altra serie storica aveva iniziato a lavorare sul mistero. Nata procedural e morta con una linea di trama orizzontale molto flebile, X-Files funzionava più che altro sui singoli episodi, sull’autoconclusività, come piccole storie del terrore o del mistero. Meno quando cercava di imbastire un grande racconto. Alcuni episodi sono storici e tutta la diatriba centrale, quella tra la rigorosa e scientifica Dana Scully e l’incontrollabile desiderio di credere di Fox Mulder, è la stessa che in Lost contrapponeva John Locke a Jack Shephard. A un certo punto è stato inserito un terzo personaggio, l’uomo che fuma, e con lui un intrigo più grande. Però poi nel finale di stagione invece di risolvere i suoi misteri questo veniva semplicemente fatto fuori. Senza tentare di dare risposte che implicitamente erano state promesse e per le quali la serie era seguita.

dexter ci sara un revival

9. Dexter

Sono così tanti i momenti nelle ultime stagioni di Dexter in cui la serie salta lo squalo, cioè esagera, diventa totalmente implausibile ed esce dal suo tono, che è difficile elencarli. L’esigenza di chiudere e di farlo bene ha portato la serie a deviare, diventare altro e snaturare personaggi e reazioni, fino alla versione boscaiola di un protagonista che invece era intimamente legato a Miami. Non è nemmeno una questione del finale (che poi non è il finale definitivo, visto il revival poi cancellato dopo una prima stagione), proprio tutta l’ottava stagione sembra una lunga sequenza di svolte di trama assurde e decisioni incomprensibili.

Dr. House

8. Dr. House

Non c’è niente di brutto come il finale di una serie procedural. Dr. House aveva una blanda trama orizzontale ma se qualcosa ha fatto il suo successo erano stati i casi, le singole puntate e le singole trovate. Arrivato alla fine è stato apparecchiato uno dei finali meno ricordati in assoluto, in cui il dr. House simula la sua morte (?!?!). Cioè in una serie che era piena di questioni mediche, il protagonista, che è lo Sherlock Holmes della medicina, riesce a fare la cosa più implausibile di tutte: inscenare la propria morte. Non stiamo parlando di una serie di ambientazione medievale, dove ancora ancora può accadere, ma una ambientata in un ospedale! 

7. How I Met Your Mother

Se ci fosse una classifica delle serie che più si sono messe nei guai durante il loro svolgimento How I Met Your Mother sarebbe ai primi posti (dopo Lost ovviamente). La premessa era tutta tesa, fin dal titolo, verso un finale in cui il protagonista incontra la donna da cui avrebbe poi avuto i figli ai quali stava raccontando la storia di come l’ha conosciuta. Tutta la serie è in flashback. Idea molto carina per fare da cornice, pessima quando devi chiudere. Perché lungo le varie stagioni le “possibili” mamme sono tante e vengono regolarmente scartate. Eppure tutto era pianificato, addirittura erano state filmate le scene del finale già all’inizio, in modo che i ragazzi a cui viene raccontata la storia non fossero poi più adulti nel momento della chiusura. Eppure alla fine lo stesso invece di rivelare la madre è stato rivelato che la madre biologica è morta e la sua amica aveva preso il suo posto.

sherlock stagione 5

6. Sherlock

L’unica giustificazione possibile per gli autori di Sherlock è che lo stesso Arthur Conan Doyle aveva fatto una gran fatica a chiudere le avventure di Sherlock Holmes. Tuttavia la serie inglese che ha rivelato Benedict Cumberbatch e Martin Freeman ha avuto una picchiata verticale nelle ultime stagioni, e tutte era di colpo così intricato, così lontano dal modello originale e così farraginoso (incluse le consuete finte morti) che quasi c’era da sperare che morissero tutti veramente. Invece è arrivato un nuovo personaggio, un parente perduto e insieme a lui quello che non dovrebbe accadere mai in un finale, cioè il cambio di tono e racconto, la serie che diventa un’altra cosa.

5. Il trono di spade

In verità i fan lo sanno: Il trono di spade è finito alla fine della quarta stagione. Il resto è un’allucinazione collettiva, è un zombie, un’altra cosa. Nel momento in cui la serie devia dai romanzi di Martin perde la forza dei dialoghi, la sorpresa delle morti e la micidiale caratterizzazione dei personaggi. Da quel momento fino alla vera fine (altre 4 stagioni dopo) è tutto un lungo stillicidio con occasionali momenti piacevoli. Alla fine la grandissima trama partita con la prima puntata, quella dell’esercito dei non morti che arriva, per fortuna giunge a degna conclusione e anche con un colpetto di scena notevole, ma il resto, specialmente la parte dei draghi, della Khaleesi e di Jon Snow è un pasticcio di pessima scrittura, fan service timoroso e ambizioni irraggiungibili.

4. Scrubs

Scrubs ce l’aveva fatta. Un finale buono l’aveva messo a segno. Era andato bene. Tutti felici. E invece…. Invece la serie è stata acquistata da un altro canale e rianimata per una stagione in più. Talmente era tutto diverso e privo degli attori originali che a un certo punto diventò anche uno spin-off con un titolo diverso, Scrubs: Med School. Umorismo diverso, ritmo diverso e fascino andato. E l’affronto finale è che quella nona ulteriore stagione è andata così male che non ce n’è stata una decima e quindi nemmeno ha avuto un suo vero finale.

3. Seinfeld 

Come si può chiudere una serie come Seinfeld che davvero non può e non deve avere una trama orizzontale? Come si può finire in modo degno uno dei più grandi successi televisivi della sua epoca e quindi anche uno degli show più amati di sempre? L’idea c’era. Invece di finire ad abbracci e lacrime, con un tono dolce, Seinfeld finisce in una maniera paradossalmente caustica, con tutti i protagonisti arrestati e in galera. La cosa assurda è che questi ultimi episodi sono terribili, noiosissimi. Il processo che li condanna è una specie di passerella dei personaggi di tutta la serie, come quelle puntate riempitivo fatte di clip di altri episodi!

westworld 5

2. Westworld

Cristo santo Westworld! Forse qui si parla della forbice più grande mai vista tra come una serie è iniziata e come, in pochissime stagioni, è finita. Dopo due stagioni fenomenali in cui sembrava che questa serie avesse preso tutto quello che c’era da imparare da decenni di nuova televisione e gestione del mistero e avesse trovato la maniera di bilanciare risposte e domande, arriva la terza, quella che porta i robot fuori dal parco e quindi in tutta un’altra storia. Non è più una questione di simulacri e simulazioni, Westworld diventa fantascienza tradizionale, forse un po’ politica, con un’azione inesistente e intrighi complicati come prima ma non più appassionanti. È sempre stata una serie rompicapo, ma con la quarta e ultima stagione è diventata una serie bruttissima, indecisa su cosa raccontare e incapace di farlo.

boris gesù stanis

1. Boris

Non sarebbe stato male finire come Gli occhi del cuore, con l’esplosione, la Grecia e tutto quanto… Invece Boris che pure aveva avuto una chiusura degna con il finale della terza stagione, è stato rianimato da Disney+ anni e anni dopo. La quarta stagione è divertente, funziona, ha un umorismo centrato ma non è più Boris. Prima raccontava l’impossibilità in Italia di fare qualcosa di buono e la rassegnazione di un uomo di buona volontà (René Ferretti) al peggio. Era una serie nata in un’era in cui sembrava che nulla potesse cambiare la televisione e quindi il paese e lo raccontava, raccontava la maniera in cui un sistema più grande peggiora i giovani idealisti, spinge la gente alla droga, fa trionfare la mediocrità e frustra ogni tentativo di essere migliori. La quarta invece è una serie che arriva in anni in cui davvero la tv è cambiata, è una serie commissionata da una piattaforma che prende in giro bonariamente le piattaforme e finisce affermando che invece si può fare qualcosa di diverso e proprio grazie alle piattaforme! L’opposto di quello che era.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Seguiteci su TikTok!