Uno dei più noti poster di BoJack Horseman vede scorrere alcuni tra i nomi più noti della storia della televisione. “Soprano”, “Draper”, “Underwood”, ai quali si aggiunge “Horseman”. Può sembrare una provocazione, e ovviamente lo è, ma è anche un accostamento molto più serio e ragionato di quanto potrebbe apparire a chiunque creda di trovarsi di fronte ad una semplice serie animata su un cavallo antropomorfo. Nato nel 2014, BoJack Horseman, prodotto che è sempre rimasto di nicchia anche dopo la “riscoperta” degli ultimi anni, è l’ultimo erede di una certa tradizione di racconto americano, focalizzato sugli aspetti negativi della way of life per eccellenza e sugli lati oscuri che si annidano nella società del benessere.

“Back in the 90’s I was in a very famous tv show”. Le parole della sigla di chiusura di ogni episodio ci raccontano molto di ciò che abbiamo bisogno di sapere. In questo mondo alternativo in cui uomini e animali antropomorfi convivono senza problemi, BoJack H...