Chicago P.D.: è ora di dire che Hank Voight è un pessimo poliziotto

Secondo un report pubblicato da Insider lo scorso anno, Chicago P.D., con la sua media di 11.23 milioni di spettatori, si è posizionato al 7° posto tra le serie più viste nel 2020, il che lo rende senza alcun dubbio uno degli show di maggior successo di genere poliziesco, una conferma che arriva anche dalla decisione del network di rinnovarlo per ben 3 stagioni consecutive. Arrivato tuttavia al suo nono anno di vita e con tutto ciò che sta accadendo negli Stati Uniti dopo l’omicidio di George Floyd, le aperte discussioni sulla necessità di affrontare la brutalità della polizia americana e di tagliarne i fondi, è giunta l’ora di ammettere che Chicago P.D. ha un problema e quel problema si chiama Hank Voight.

Per chi non conoscesse Chicago P.D. – con protagonista Jason Beghe nel ruolo del sergente Hank Voight, il capo dell’unità di Intelligence del 21° Distretto di Polizia – la serie nasce come spinoff di Chicago Fire e sin dal suo debutto nel 2014 è andata in onda negli Stati Uniti il giovedì sera in quella che, assieme a Chicago Med, è stata ormai ribattezzata la serata One Chicago.

Sin dal suo debutto nel 3° episodio della 1^ stagione di Chicago Fire, il personaggio di Hank Voight non ebbe la migliore delle introduzioni, con Cortesia professionale che, nella sua descrizione ufficiale lo inquadrava letteralmente con queste parole:

I vigili del fuoco vengono chiamati sul luogo di un incidente d’auto che lascia un ragazzo paralizzato. Il guidatore ubriaco che lo ha provocato è il figlio del Detective Voight, un poliziotto corrotto che vuole seppellire il tutto, manipolando i rapporti e scaricando la colpa sulle vittime. Tuttavia Casey è determinato ad esporre la verità nonostante le minacce di Voight.

Sarà poi proprio in Chicago Fire che il personaggio di Voight, dopo un’arresto in un’operazione sotto copertura, verrà rilasciato e promosso a capo dell’intelligence, anche se verrà rivelato che le sue tendenze violente risalgono a ben prima del suo debutto negli show.

TUTTI (O QUASI) I CRIMINI DI HANK VOIGHT

In uno dei primi episodi di Chicago P.D. verrà spiegato come lui ed il suo amico di vecchia data, il detective Alvin Olinsky (Elias Koteas), si siano fatti giustizia da soli uccidendo l’uomo responsabile dell’omicidio del partner di quest’ultimo.

In un’altra occasione il legame di Hank Voight con il figlio lo porterà a commettere un nuovo crimine in Chicago P.D.. Nonostante infatti i due abbiano alle spalle un rapporto piuttosto teso, il padre dimostrerà più volte di essere disposto a tutto per proteggerlo, cosa che accadrà nuovamente quando Justin finirà per rimanere coinvolto nelle attività di una gang e verrà incastrato dal capo della banda, Joe Catalano, con l’accusa di omicidio. Con l’aiuto di Antonio Dawson (Jon Seda), Voight non riuscirà solo a nascondere i crimini del figlio, ma si libererà di Catalano uccidendolo.

Nella 1^ stagione di Chicago P.D., poi, Hank Voight prenderà sotto la propria ala protettrice un ragazzo di nome D’Anthony, cercando di levarlo dalla strada, ma suo cugino Trayzell, un criminale, gli metterà i bastoni tra le ruote. Il detective Voight coinvolgerà Olinsky nel rapimento di Trayzell che verrà picchiato e torturato fino a che non accetterà di lasciare in pace D’Anthony.

Nella 2^ stagione della serie, Hank  si vendicherà dei responsabili di una rapina ai suoi danni, che minacceranno di morte la compagna incinta di suo figlio Justin, Hank  rintraccerà tutti i responsabili e li arresterà dopo aver però violentemente aggredito e picchiato tutti quanti.

Nel finale della 3^ stagione dello show, Voight troverà il corpo esanime di Justin, che morirà poco dopo in ospedale per le ferite da arma da fuoco che gli sono state inflitte, il che darà inizio ad una caccia all’uomo che si concluderà con l’omicidio del responsabile, Kevin Bingham, da parte del Detective, che ne seppellirà poi il corpo. Le ripercussioni della vendetta di Hank Voight arriveranno però fino alla 5^ stagione di Chicago P.D.
Dopo che la polizia troverà infatti il corpo di Bingham, sul cadavere verrà rinvenuto il DNA del Detective Olinsky, che sarà arrestato ed ucciso mentre si trova richiuso in carcere con l’accusa di omicidio. Alla ricerca del nome del responsabile per la morte del suo amico di vecchia data e collega, Voight arriverà fino al capo di un cartello della droga, Carlos DeLeon e lo ucciderà a sangue freddo.

In un crossover con Law & Order SVU, altra serie della NBC che si è molto interrogata sulla questione della violenza delle forze di polizia, mettendo persino sotto accusa la protagonista stessa Olivia Benson (Mariska Hargitay), pur essendo uno show decisamente più “politicamente corretto” di Chicago P.D., Hank si recherà a New York per seguire le tracce di un caso di pedopornografia. Durante un interrogatorio, quando userà la violenza contro un sospettato, il Detective verrà interrotto da Olivia e minacciato di arresto.

Nella 6^ stagione di Chicago P.D., Hank Voight scoprirà che il Detective Antonio Dawson fa uso di droga e quando sua figlia verrà rapita, catturerà il responsabile e lo consegnerà al collega che, dopo averlo picchiato, finirà per ucciderlo accidentalmente, senza che Voight riesca a fermarlo. I due, ovviamente, riusciranno a coprire il loro crimine.

Nella stagione ancora in corso, infine, Voight riuscirà a mettere nei guai anche la detective Hailey Upton (Tracy Spiridakos). Kim Burgess (Marina Squerciati) viene rapita e gravemente ferita, dopo aver rintracciato il colpevole, un trafficante di nome Roy Walton, e pronto ad usare su di lui i suoi soliti metodi, Hank sarà però interrotto dall’arrivo di Hailey. In un momento di distrazione Roy prenderà l’arma di Voight ed Hailey lo ucciderà per difenderlo. I due, di comune accordo, decideranno di nasconderne il cadavere raccontando a tutti che l’uomo che ha assalito e quasi ucciso la loro collega ha lasciato la città per sempre. Il senso di colpa di Hailey rischierà quasi di annientarla ed i loro problemi torneranno in superficie quando il corpo di Roy verrà scoperto.

Al momento non abbiamo modo di sapere dove la storyline che coinvolge Voight e Hailey porterà, ma sarebbe interessante che gli autori decidessero finalmente di affrontare quello che gli americani amano chiamare “l’elefante nella stanza” ed ammettessero che il personaggio di Hank Voight è un irrecuperabile poliziotto corrotto ed un uomo incline alla violenza, piuttosto che cercare di giustificarne i crimini, continuando a farlo camminare sul filo del rasoio della dubbia moralità di chi abusa della propria autorità nell’intento di fare giustizia.

In un periodo in cui è stato addirittura coniato il termine “copaganda” (da cop, cioè poliziotto, e propaganda) per identificare tutti quegli show che cercano di vendere un’immagine positiva delle forze di polizia, anche a fronte dei peggiori crimini (proprio come nel caso di Chicago P.D. ed Hank Voight) la critica ed il pubblico stanno cominciando a farsi sentire in maniera più accesa, nella speranza che anche personaggi come quello interpretato da Jason Beghe conoscano il vero senso della parola giustizia e paghino ogni tanto per i loro misfatti, invece di uscire sempre indenni da ogni situazione.

Detto ciò, e questo teniamo a sottolinearlo, non vuol dire che in televisione non vi debba essere spazio per un personaggio corrotto e violento come Voight, quello che però non dovrebbe essere perpetrato è il tentativo di farlo passare come un modello positivo, un eroe disposto a tutto pur di far prevalere la giustizia sulla legge, una serie di cowboy moderno dal discutibile senso morale, piuttosto che per ciò che è davvero: un pessimo esempio di poliziotto che nessuno vorrebbe incontrare sulla propria strada.

Chicago P.D. va in onda negli Stati Uniti ogni mercoledì sulla NBC, mentre in Italia la 9^ stagione ha debuttato martedì 16 novembre su Sky Serie.