Come abbiamo già avuto modo di riportare, ospite della trasmissione Today di NBC, Gillian Anderson ha spiegato di essere a conoscenza del fatto che Ryan Coogler, regista di Black Panther, abbia contattato Chris Carter, storico creatore di X-Files, con un piano per un reboot della serie con un cast maggiormente diversificato, ammettendo che – se mai le venisse proposto – prenderebbe in considerazione l’idea di riprendere il ruolo di Dana Scully per un simile progetto.

Il coinvolgimento di Coogler, di cui la Anderson ha lodato il lavoro, la incuriosirebbe tanto da portarla potenzialmente ad accettare di tornare a far parte del franchise di X-File, che originariamente andò in onda per 9 stagioni, dal 1993 al 2002, generando un fallimentare spin-off dal titolo The Lone Gunmen, e tornando per un revival di 2 stagioni nel 2016 e 2018.

Il precedente “mai più” di Gillian Anderson a X-Files

La notizia che la presenza di Ryan Coogler avrebbe riaperto le porte per Gillian Anderson alla possibilità di tornare a recitare in X-Files non è passata inosservata, soprattutto a causa del suo rinomato e categorico rifiuto di tornare a far parte del franchise.

Dopo la messa in onda del finale dell’11^ stagione, Il figlio perduto, il revival e con questo Chris Carter, furono fortemente criticati dai fan della serie, costringendo il creatore a difendersi, asserendo che nei suoi piani la 12^ stagione (che non c’è mai stata) sarebbe servita a risolvere il cliffhanger del finale dell’a precedente’11^, ma di essere stato colto di sorpresa dalla decisione della Anderson di lasciarsi lo show alle spalle, sottintendendo che la decisione dell’attrice era stata una decisione improvvisa.

Da parte sua, la Anderson ha più volte smentito di aver colto di sorpresa gli autori che già sapevano che l’11^ stagione per lei sarebbe stata l’ultima, come peraltro confermato da sue dichiarazioni sia al Comic Con di New York del 2017 che in varie interviste che hanno preceduto la messa in onda dello show nel 2018.

Nonostante Carter si sia quindi dichiarato sorpreso dalla decisione dell’attrice, in occasione di un’intervista rilascia a The Hollywood Reporter nel 2018, disse anche che il suo piano era sempre stato quello di finire lo show nel modo in cui si è concluso con Il figlio perduto (My Struggle IV nella sua versione originale), cioè con 4 capitoli che trovavano il loro compimento nel finale, contraddicendo quindi successive dichiarazioni che sembravano invece attribuire alla decisione della Anderson la “brusca” fine di X-Files.

Nonostante Gillian Anderson avesse quindi già deciso che non sarebbe tornata a vestire i panni di Dana Scully prima della messa in onda della stagione finale, non è nemmeno un mistero che non abbia apprezzato il trattamento riservato al suo personaggio, soprattutto dopo le critiche esplose post-finale di stagione e la pubblicazione di un Tweet di un’esasperata Scully con cui l’attrice sembrava rivolgersi ai fan, concordando con le loro proteste.

La maggior parte dei detrattori del revival hanno infatti criticato il trattamento riservato al personaggio che nel finale di stagione rivela a Mulder di aspettare un bambino, cosa già difficile di per sé, considerato come sarebbe dovuta essere teoricamente sterile già dai tempi della 2^ stagione.

Se a questo aggiungiamo una discutibile reazione alla notizia della presunta morte del figlio William (la cui vita è stata tutt’altro che facile) e la cui nascita Dana definisce “un esperimento” frutto di una violenza subita dall’Uomo che Fuma, che l’avrebbe fecondata a sua insaputa per far nascere un bambino sovrumano e la sua finale dichiarazione di non essersi quindi mai sentita davvero una madre, è facile capire perché la Anderson non abbia apprezzato la chiusura della trama dedicata al suo personaggio.

Considerato poi come al pubblico non sia stata nemmeno data l’opportunità di vedere la reazione di Scully alla sconvolgente scoperta della verità sulla nascita di William, mentre gli autori si concentrarono invece sulla perdita di Mulder, che sente di aver perso la propria identità non essendo mai stato padre, è forse comprensibile comprendere come queste scelte abbiano scatenato un putiferio, soprattutto perché sono state date in pasto agli spettatori sottoforma di cliffhanger, senza la possibilità di un chiarimento o una degna chiusura.

Un nuovo X-Files: la sfida più grande

Nonostante, al momento, non sia chiaro se i piani di Coogler per un reboot di X-Files andranno mai in porto, considerato come i suoi contatti con Carter siano in fase embrionale, se mai dovessero concretizzarsi, la sua più grande sfida sarà certamente quella di ricreare l’incredibile chimica che c’era tra Gillian Anderson e David Duchovny alimentata dalla loro visione opposta della vita, vero motore dello show.

Per il resto, non vediamo come non vi sia posto nel mondo per accogliere un X-Files 2.0 con nuovi protagonisti, storie di alieni e cospirazioni governative.