Il primo episodio di Lupin inizia in una delle molte ambientazioni spettacolari di questa serie, che si svolge per gran parte a Parigi e con un addetto alle pulizie che si aggira per le incredibili sale del museo del Louvre, lasciandosi affascinare da una collana di inestimabile valore appartenuta a Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena.

L’uomo è Assane Diop (Omar Sy), un immigrato senegalese cresciuto nella capitale francese dopo essersi trasferito lì da adolescente assieme al padre Babakar Diop (Fargass Assandé). La prima puntata della prima parte di Lupin fa anche un ottimo lavoro nel riassumere brevemente e chiaramente la storia del protagonista, che viviamo anche tramite una serie di flashback. Babakar lavora come autista e tuttofare presso la potente famiglia parigina di Hubert (Hervé Pierre) ed Anne (Nicole Garcia) Pellegrini. Mentre il capofamiglia si dimostra da subito una persona piuttosto intransigente e presuntuosa, Anne e sua figlia Juliette (Clotilde Hesme) accolgono calorosamente i Diop, con Anne che contribuirà alla passione del protagonista della serie per il personaggio di Arsenio Lupin. Dopo aver invitato Babakar a prendere uno dei libri della biblioteca di famiglia per regalarlo al figlio, quest’ultimo sceglierà infatti Arsenio Lupin: il ladro gentiluomo, che presto diventerà per Assane “la sua eredità, il suo metodo e la sua via”.

La storia dei Diop assumerà però dei tristi contorni quando Pellegrini, proprietario della collana appartenuta alla Regina Maria Antonietta, accuserà Babakar del suo furto, facendolo arrestare dalla Polizia e spingendolo infine al suicidio dopo averlo ingannato, aiutato dal corrotto Ispettore Gabriel Dumont ed usando sua moglie, che gli consiglierà di firmare una confessione con la promessa di una pena non troppo severa. Sentendosi in colpa per il triste epilogo della vicenda, Anne Pellegrini, dopo aver divorziato dal marito, continuerà a sostenere in segreto il figlio di Babakar, pagandogli gli studi nello stesso prestigioso collegio frequentato anche dalla figlia.

Trascorsi 25 anni e diventato ormai adulto, con una ex moglie ed un figlio adolescente a carico, Assane è un uomo che sembra vivere alla giornata e il cui talento lo ha reso un ladro e un truffatore di grande successo. Sentendo alla televisione la notizia del ritrovamento della collana che era costata la vita del padre, che sarà venduta ad un’asta dalla famiglia Pellegrini, Assane deciderà di rubarla come primo passo di un intricato piano di vendetta contro l’uomo responsabile della morta dell’amatissimo genitore.

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Venuto a conoscenza del ruolo di Dumont nella morte del padre grazie ad Anne, Assane lo rapisce cercando di estorcergli la confessione di essersi fatto corrompere da Pellegrini per incastrare il padre e incassare così i soldi dell’assicurazione della collana.

Nel frattempo la Polizia, oltre a indagare sul furto della collana al Louvre, si mette sulle tracce di Dumont, con l’agente Youssef Guedira (Soufiane Guerrab) – un altro appassionato lettore dei libri dedicati al ladro gentiluomo – che riesce a vedere tutte le connessioni di questo intricato caso con il protagonista dei libri di Maurice Leblanc, ma che proprio per questo si attira addosso lo scherno di alcuni dei suoi colleghi. Liberato da Assane dopo una parziale confessione, Dumont mette in guardia Pellegrini dal pericolo che lui e la sua famiglia stanno correndo ora che una nuova pedina è entrata in gioco, mentre Assane lo ricatta minacciandolo di rivelare tutta la verità sui suoi loschi affari alla moglie. Per liberarsi di lui, Dumont fa ad Assane il nome di Fabienne Benoît (Anne Benoît), una giornalista che qualche anno prima era quasi riuscita a smascherare i traffici di Pellegrini e lui si mette sulle tracce della donna.

Nonostante la ritrosia del suo amico di infanzia e ricettatore personale Ben (Antoine Gouy) a coinvolgere nel suo piano Fabienne, Assane la contatta e lei accetta di aiutarlo fornendogli delle prove che potrebbero incastrare Pellegrini per traffico d’armi e che lui vorrebbe diffondere su Twitter al fine di rovinare la sua reputazione nella maniera più plateale possibile. Ma dopo aver pubblicamente sfidato il suo accusatore ad uscire dall’anonimato, Pellegrini se la cava ancora una volta di fronte all’opinione pubblica e mandando un suo scagnozzo di vecchia data (Adama Niane) ad uccidere Fabienne.

La morte della giornalista è un duro colpo per Assane, che tenta di distrarsi organizzando una giornata speciale per festeggiare il compleanno del figlio assieme alla ex moglie, alla quale è ancora molto legato. L’ultimo episodio della prima parte di Lupin dedica anche un lungo flashback al rapporto tra i due, che si conoscono sin da quando erano piccoli, proprio per sottolineare quanto ancora si amino nonostante la tendenza di lui a rifuggire qualsiasi responsabilità. Sempre grazie ai flashback scopriremo che Juliette Pellegrini è stata sempre innamorata di Assane, che tuttavia le ha preferito Claire.

Nel presente, il protagonista porta la moglie ed il figlio, amante come lui dei racconti di Leblanc, ad Étretat, dove si tiene una festa annuale dedicata a Lupin, ma proprio sul treno Assane si accorge che sono seguiti dallo stesso uomo che ha ucciso la Benoît. Dopo uno scontro riesce ad incastrarlo facendolo arrestare, ma Dumont vanifica i suoi sforzi facendolo liberare. La prima parte della stagione si conclude così con l’uomo che rapisce Raoul, il figlio di Assane e Claire.

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PERCHÉ RECUPERARE LA PRIMA PARTE DI LUPIN

Non solo la performance di Omar Sy nei panni di un moderno ladro che si ispira alle gesta di Lupin vi affascinerà, riuscendo ad ammaliarvi nello stesso modo in cui lui seduce le sue vittime, usando travestimenti efficaci, gentilezza e fascino, ma la serie nel complesso è un piacevole ed equilibrato connubio di dramma e commedia che difficilmente vi annoierà. I piani del protagonista, studiati fino al dettaglio e che, seppure rischiosi, hanno il pregio di un’attenta preparazione, sono frutto di una mente creativa e geniale e di una persona in grado di sfruttare al meglio i suoi pregi per ottenere ciò che vuole. Pur avendo un ferreo codice morale (come il Lupin che tanto ammira Assane non si macchierebbe mai di omicidio), il protagonista della serie resta infatti un nemico implacabile. Lupin affronta anche un interessante dibattito sociale: sebbene infatti Assane commetta crimini per vivere, per la serie sono le persone come Pellegrini quelle da cui ci si dovrebbe veramente guardare e che vengono invece ammirate e rispettate dalla società per la loro ricchezza. Giusto e sbagliato in questa serie assumono un nuovo contorno e conoscere Assane, il suo passato e le sue ragioni, sarà fondamentale per comprenderne e giudicarne le azioni.

La prima parte di Lupin è arrivata in streaming su Netflix l’8 gennaio: non perdetevi la seconda parte, che debutterà venerdì 11 giugno con 5 episodi inediti solo su Netflix. Trovate tutte le notizie nella nostra scheda.

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