Il nostro approfondimento sui titoli più interessanti del panorama indie

Apotheon

Apotheon è la realizzazione delle fantasie giovanili di chi, ammirando i disegni sui vasi greci, spesso raffiguranti eroi, scene di guerra o di caccia, le immaginava prendere vita, rendendo dinamico un racconto invece statico. Un fascino innegabile, quello di figure totalmente nere, come la pece, su sfondi ricchi di dettagli e spesso dai pochi colori, una sorta di bidimensionalità arcaica che oggi, a millenni di distanza, trova una rappresentazione videoludica.

Vi vogliamo oggi parlare di Apotheon, titolo in sviluppo presso Alientrap, team indipendente di matrice canadese, che ha al suo attivo quella piccola gemma che risponde al nome di Capsized (titolo del quale vi parleremo). Apotheon è un platform action ambientato nell'antica Grecia, che fa affidamento sulla sua infinita mitologia per proporre una campagna in singolo all'insegna di furiosi scontri ed una componente multiplayer competitiva. Nella campagna in singolo l'obiettivo sarà quello di scalare il monte Olimpo, per affrontare Era, e quanto mostrato del gameplay ci fa già capire quanto intensa sarà l'avventura: in un mondo aperto, quindi con livelli che presumibilmente avranno poco di lineare, attraverseremo foreste, templi, affollati mercati, e verremo coinvolti in combattimenti all'arma bianca contro guerrieri, fiere e mostri.

Quello che più stupisce di Apotheon è il suo stile artistico, che solo le immagini possono ben rendere. Un libro di storia dell'arte che diventa videogioco, forse questa è la definizione migliore che possiamo dare al riguardo, e la perizia degli sviluppatori ha aggiunto una particolare cura al dettaglio. Il gioco è in sviluppo dal 2011, e finalmente quest'anno dovrebbe vedere la luce.

 

Dusty Revenge

Dusty Revenge è uno di quei titoli vecchia scuola, nei quali oltre che a rullare di cartoni in faccia i nemici poco altro importa. Anzi, nient'altro. Il che non è affatto un male, perché di quei titoli che genuinamente concedono divertimento a iosa senza complicazione ce n'è bisogno come di acqua fresca. Piace, il titolo di PDDesignStudio, anche per la sua direzione artistica, che vede personaggi antropomorfi muoversi in polverose ambientazioni di stampo western.

Raggiungere la fine del livello, partendo dall'inizio, attraverso una struttura totalmente lineare, è quanto prevede la progressione; picchiare chiunque s'incontri sulla strada, è quanto obbliga il sistema di gioco. La trama? Un pretesto per menare le mani: il coniglio Dusty vede morire la sua ragazza, e con i compari McCoy e Rondel parte al suo salvataggio. Diversamente da quanto prevede la tradizione del genere, con la connotazione fisica dei personaggi che ha un impatto sulle loro caratteristiche di lottatori, nel gioco i pard dell'eroe lo aiutano dall'esterno, quindi McCoy ha dalla sua la capacità di sparare dalla distanza, Rondel ha a disposizione un'arsenale decisamente esplosivo. Non c'è novità in Dusty Revenge, c'è del classicismo che è mitigato dal ritmo serrato dall'azione, espediente che può tenere efficacemente a bada il difetto storico del genere d'appartenenza, ovvero la ripetitività. Summa della mazzata, gli scontri con i colossali boss del gioco, folli per concezione e durissimi da stendere.

Lo stile cartoon del titolo è senz'altro apprezzabile, e mostra che il 2D è ancora modernissimo, quando abbinato ad animazioni fluide, fondali e personaggi dettagliati e stile particolare. L'interpretazione del western made in PDDesignStudio piace, e vi consigliamo di metterci le mani sopra, acquistandolo su Desura o sulla pagina ufficiale del gioco.