Il nostro approfondimento sui titoli più interessanti del panorama indie

High Moon

I duelli uno contro uno sembrano essere la nuova moda per lo sviluppo di titoli indie: è da poco uscito Nidhogg, un gioco nel quale si affrontano due spadaccini, con l'obiettivo di superare il loro contendente e raggiungere la fine del livello, ed anche anche la produzione della quale vi vogliamo parlare oggi ha nel duello la sua ragion d'essere: si tratta di High Moon, in sviluppo presso Quantum Cohort.

 

 

Gli appassionati di cinema, e soprattutto di western, non potranno non notare la somiglianza tra il nome del titolo indie e quello di uno dei più grandi capolavori del genere, High Noon, da noi Mezzogiorno di fuoco, ed è infatti proprio in un'ambientazione da frontiera di fine '800 che si svolge l'azione, una frontiera nella quale però la parola delle sei colpi vale quanto quella della magia, ed affianco a pistoleri affogati nel whiskey e nella polvere troviamo esseri misteriosi e dai poteri particolari. Un contesto certamente fascinoso, nelle intenzioni così come nella realizzazione, visto che a dipingerlo c'è un gradevole stile retrò, molto simile a quello osservato in altri titoli, con i pixel ben evidenti che disegnano figure sottili, quasi stilizzate, ma comunque carismatico.

La sostanza del gioco, come anticipato, sta tutta nell'elemento topico della produzione western, letteraria come cinematografica, ovvero il duello, che in High Moon viene declinato però non secondo i canoni, più prevedibili, dell'action, ma dello strategico a turni. Non sarà quindi la velocità a decidere gli scontri, i movimenti repentini di un Clint Eastwood o di un Lee Van Cleef, ma una pianificazione metodica di ogni azione da compiere, senza perdersi troppo in lungaggini però, visto la brevità del turno a propria disposizione. Tutto si risolve in circa cinque minuti, nei quali è necessario capire quale attacco elementale usare e quali contromosse adottare per contrastare quelli degli avversari.

Il successo della formula di gioco risiederà probabilmente nella capacità degli sviluppatori di creare un sistema equilibrato e bilanciato, vario ed intrigante nonostante l'impostazione molto basilare del titolo. Su tablet e smartphone si potranno utilizzare comandi tattili, per migliorare l'esperienza di gioco, mentre su PC ci s'affiderà al mouse, e questo forse potrebbe penalizzare la qualità dell'esperienza, visto che le magie saranno performabili tramite particolari gesti. High Moon è una produzione che sembra promettere bene, tra qualche tempo dovrebbe iniziare una raccolta fondi su Kickstarter, nel frattempo potete tenere sotto controllo i lavori sul gioco sul profilo Twitter e sulla pagina Facebook del team di sviluppo.