Red Goddess

Di Metroidvania ne abbiamo ormai piene le scatole, ci arrivano fin sopra la cima delle orecchie e non sappiamo ormai veramente come ora l’uno, ora l’altro, possano provare a distinguersi in maniera convincente dalla principale forma d’ispirazione, quell’action adventure dalla mappa aperta che prima la serie Nintendo, poi la contaminazione Konami, hanno saputo ben proporre. Bugia. Non ne abbiamo mai abbastanza, soprattutto quando vengono da sviluppatori indipendenti, che arrivano a inventarsi chissà cosa per dare una connotazione unica al proprio titolo. Tipo controllare solo una metà del proprio personaggio, trasformare l’altra in sfera e lanciarla via, superando magari un ostacolo e passando al controllo della seconda parte. In Red Goddess si può.

Red Goddess screen 1

Red Goddess – screenshot

Gli sviluppatori spagnoli di Yanim Studio hanno raccolto su Kickstarter ormai quasi tutta la somma necessaria per la realizzazione del gioco, ed hanno ancora più di venti giorni per raggiungere gli stretch goal, pertanto è con la certezza di poterlo, un giorno, giocare, che vi parliamo di Red Goddess, che dovrebbe arrivare su PC, Mac, LinuxPlayStation 4, PS Vita e Wii U a marzo 2015. Come detto, si tratta di un action adventure, con un mondo liberamente esplorabile, riprodotto tramite un stile solitamente non convincente, il 2,5D, con personaggi e fondali tridimensionali disposti orizzontalmente, ma che qui colpisce per la sua coerenza e per la sua pulizia. Nei panni della divina Divine, perdonateci la ripetizione, non dovremo salvare il mondo, come al solito, ma noi stessi. La ragazza è infatti afflitta da un misterioso male, che la sta consumando nel fisico e nell’animo, ma del quale non conosce l’origine. Inizia quindi il suo viaggio, tra rabbia e paura, entrambe dovute alla sua condizione.

E qui entra in gioco lo strano meccanismo del quale vi abbiamo parlato. In qualunque momento, è possibile scegliere se controllare Divine in tutta la sua essenza, o se solo una delle sue parti, quella legata alla rabbia, fiammeggiante, o quella alla paura, di ghiaccio. Ovviamente il gameplay farà affidamento su una sfilza di enigmi ambientali, a risolvere utilizzando vari approcci, legati alla molteplice natura della protagonista, ma c’è un altro aspetto intrigante della struttura di gioco, quella che vuole il Pianeta, il mondo di gioco (nonché coscienza della protagonista), senziente, ed ostile alla rossa eroina, che tenterà di ostacolare quando un’apposita barra di allarme si riempirà, chiudendola in determinate zone, sguinzagliando mostri o addirittura scatenandole contro la metà non in uso.

Le idee particolarissime che stanno alla base di Red Goddess lo rendono senza dubbio molto interessante, anche nel variegatissimo panorama delle produzioni indipendenti. Se volte contribuire al suo sviluppo, andate sulla pagina Kickstarter, ed aspettatevi ovviamente aggiornamenti mano a mano che il gioco si svelerà.