Il nostro approfondimento sui titoli più interessanti del panorama indie

Slender: The Arrival

Qualche mese fa, sotto lo pseudonimo di AgentParsec, Mark Hadley creò un terrorizzante gioco che faceva delle sue inquietanti atmosfere e della presenza di un lugubre personaggio, Slender Man, i suoi punti forti. Slender Man è uno dei frutti del meraviglioso mondo dell'internet, una leggenda metropolitana nata a costruita in un forum online, una figura che in breve tempo è riuscita a far breccia nell'immaginario collettivo e ad affiancare altri personaggi di maggior storia, come ad esempio l'Uomo Falena. E' una sorta di uomo, alto e dalla carnagione bianca, senza volto, vestito elegantemente, che solitamente si trova in presenza di bambini: se ate una ricerca su Google, troverete miriadi di immagini (ovviamente false). Insomma, un personaggio entrato già nell'ampio ricettacolo di creature più o meno immaginarie, al punto da essere presente in un videogioco.

Slender: The Eight Pages è, probabilmente, il gioco più terrorizzante che ci è mai capitato di provare, e se non ci credete scaricatelo, gratuitamente, tramite questo link. Tutto quello che il giocatore deve fare è trovare otto pagine di un diario, sparpagliate in una spaventosa foresta. Mano a mano che le colleziona, l'atmosfera si fa più tetra, la nebbia si fa più fitta, gli effetti sonori inducono ansia, e le apparizioni di Slender Man, al quale bisogna sfuggire, sempre più frequenti. Slender: The Arrival promette di essere ancora più pauroso del predecessore. Ad una struttura si gioco simile, nella quale il giocatore, tramite una visuale in prima persona, esplora ambientazioni lugubri, tentando di sfuggire a Slender Man, aggiunge una storia, altri livelli, oltre la terrorizzante foresta del primo capitolo ed una grafica totalmente rinnovata, che già da ora fa decisamente un'ottima impressione per livello di dettaglio e restituisce un'atmosfera ancora più sconcertante rispetto a quella del suo predecessore. Se Slender: The Arrival sarà appena più terrorizzante di Eight Pages, allora veramente rischieremo di morire di paura.

La beta del titolo è accessibile prenotando il gioco, sulla sua pagina ufficiale, alla modica cifra di 5$. Il titolo intero uscirà il prossimo 26 marzo, al prezzo di 10$.

 

The Underside

Ad una prima occhiata, non si può fare a meno di notare l'estrema somiglianza, sia dal punto di vista della grafica che da quello di costruzione dei livelli, tra The Underside e Cave Story, uno dei titoli indie più acclamati di sempre. Non bisogna però per questo bollarlo come un clone del titolo di Daisuke Amaya, dato che il progetto di Arthur Lee è in sviluppo dal lontano 2005, e pare avere molte frecce al suo arco.

The Underside è un titolo che, per stessa ammissione dello sviluppatore, molto s'ispira alla struttura di gioco dei vari Metroidvania, ovvero quei Castlevania che hanno una mappa quasi liberamente esplorabile, come in Metroid. La trama si preannuncia intrigante: in un mondo diviso in due parti, Overside e Underside, Ip, il protagonista del gioco, si ritroverà ad esplorarne i meandri, tentando di dimostrare che in esso vi è ancora del bene, per salvarlo dall'ira dell'Universal King, che lo vuole cancellare, deluso dalla malvagità degli uomini.

The Underside si presenta quindi come un ibrido tra uno shooter a scorrimento ed un action/adventure in due dimensioni, con un'azione molto frenetica, nella quale lo sparo ed il salto sono le azioni principali, mentre si esplora un mondo di gioco complesso, dalle molteplici zone, tutte collegate tra di loro. Nelle intenzioni dello sviluppatore, il suo vero valore aggiunto sarà la stramberia dei suoi personaggi, che spesso si produrranno in dialoghi buffi e saranno travolti da situazioni inverosimili. Una stramberia ben visibile dalle immagini del gioco, un concentrato di stile retrò che non può lasciare indifferenti.

Dopo un periodo di oblio, sembra finalmente che Lee possa portare a compimento il suo progetto, pertanto ci aspettiamo di vedere The Underside nel corso dei prossimi mesi. Sarebbe un peccato se un simile titolo non dovesse riuscire a vedere la luce.