Il direttore di Lionhead Studios difende la periferica in vista del nuovo Fable…

Durante lo showcase primaverile di Microsoft a San Francisco, Peter Molyneux ha introdotto il suo Fable: The Journey con un discorso interamente dedicato a Kinect.

Interrogato sul perchè di questo atteggiamento così protettivo, il fondatore di Lionhead ha detto:

Ho realizzato una cosa guardando mio figlio che giocava ai giochi per console. E non è stato particolarmente bello. E' stato che ogni singolo gioco basato su controller che esiste al giorno d'oggi richiede che io posizioni la mia mano sinistra attorno alla periferica, con il mio pollice sullo stick, la mia mano destra attorno al controller e i grilletti. Ed è tutto  qui. Non ci sono altre leggi. E' tutto inscritto nella roccia. Ogni esperienza sull' Xbox è uguale. Le. Regole. Sono. Quelle.

Che fine hanno fatto i bei tempi andati? Ricordate quando mettevamo un dito sopra il pulsante e lo rigiravamo all'indietro in modo da poter premere un altro pulsante, in modo da saltare e sparare allo stesso tempo? [no a dire il vero, ndn]

Quel senso di scopertà dell'interazione gameplay che ora è impossibile trovare?
No, adesso abbiamo delle regole, e la community deve obbedire a queste regole. Quando prendiamo un gioco so già come giocarci. Non devo nemmeno guardare il controller. Non dobbiamo nemmeno più mostrare le istruzioni per usarli al meglio

 

Non voglio che The Journey ti dica come giocare il gioco. Voglio che tu lo scopra da solo

… e mi piace il fatto che il Kinect non sia preciso. Io gioisco per questa cosa, perchè io stesso non sono preciso; sono un essere umano. Sono completamente differente da te e cambio da un giorno all'altro. Certe volte sono arrabbiato […] e certe volte sono rilassato. Perchè non celebrare questa cosa?

Ritengo che, a prescindere da ciò che dicono tutti, la prima ondata di giochi [per Kinect] sia stata grandiosa. 
Voglio che questa seconda ondata provi quale mondo meraviglioso stiamo inventando

 

Il creativo di Lionhead non è nuovo ad annunci controversi e – di certo – non è una persona che ama le risposte semplici o scontate. Da Populos in poi la sua carriera è stata una sperimentazione continua e siamo certi che anche il futuro sarà così.