Se avete giocato alle avventure del 2018 di Kratos e Atreus è molto probabile che stiate aspettando l’uscita di God of War Ragnarök più di quanto un bambino aspetti l’arrivo del Natale. La recente opera targata Santa Monica Studio è riuscita in un vero miracolo: prendere un franchise iconico, smontarlo e ricostruirlo migliore di prima. L’avventura norrena del Dio della Guerra vanta una sceneggiatura strutturata, potenziata da una regia sensazionale e da un combat system innovativo e carismatico.

Ragnarök, in base a quanto affermato dagli sviluppatori, dovrebbe prendere quanto di buono visto quattro anni fa e potenziarlo sotto ogni punto di vista.

Ebbene, negli ultimi giorni stiamo passando ogni nostro momento libero a tentare di sopravvivere al Fimbulwinter, il lungo e freddo inverno che, secondo i miti norreni, dovrebbe condurre alla fine del mondo. In attesa della recensione, che arriverà a inizio novembre, possiamo però raccontarvi le prime ore di gioco, nella speranza di scongiurare i vostri dubbi e di trasmettervi le nostre sensazioni. Sensazioni che, come potrete ben immaginare, sono assolutamente positive.

God of War Ragnarök

L’INVERNO STA ARRIVANDO

La trama di God of War Ragnarök è collocata all’incirca tre anni dopo gli avvenimenti vissuti nel 2018. Ora Atreus è un adolescente e, come tale, cerca di comprendere il proprio passato per capire che tipo di uomo voglia diventare. Kratos, d’altro canto, appare estremamente protettivo, facendo di tutto per tenere in salvo il figlio da una miriade di pericoli e di minacce. Minacce tra le quali troviamo anche Freya, divenuta una pericolosa avversaria dopo la morte di Baldur.

La narrativa della nuova opera targata Santa Monica Studio parte lentamente, per poi accelerare in seguito a un evento che preferiamo non rivelarvi. Il risultato, però, è un nuovo status quo avvolto parzialmente nel mistero e che spinge il giocatore a procedere per ottenere nuove informazioni. La trama è un vero e proprio motore che mantiene la nostra “auto” sempre accesa, rombando in alcuni momenti e accompagnandoci con un suono più leggero in altri. Quel che è certo è che si ha la costante sensazione di star assistendo a una lunghissima storia, dove gameplay e storytelling si fondono in modo ancora più minuzioso rispetto al primo capitolo di questo “soft reboot”.

God of War Ragnarök

MORE OF THE SAME?

La paura più grande che avevamo è che, dopo quanto visto nel precedente titolo, God of War Ragnarök rischiasse di intraprendere la strada del “more of the same”. Un timore che, fortunatamente, abbiamo scongiurato pad alla mano. Eric Williams, nuovo director del gioco, è riuscito nell’intento di mantenere l’opera estremamente familiare, farcendola però di novità. Ecco che nelle prime ore ci troviamo già in possesso sia del Leviatano che delle Lame del Caos, mentre lo scudo visto nel 2018 è ora sostituibile con altri due armi bianche da protezione. Ognuno di questi oggetti è inoltre potenziabile attraverso diversi elementi come rune o parti dell’arma, in modo da riuscire a creare una build personalizzata per il nostro protagonista.

Splendida anche la varietà di nemici, unico vero difetto del primo capitolo. Il giocatore è ora bombardato da diverse classi e razze di avversari, che lo costringono ad adattare lo stile di lotta di situazione in situazione. Unico elemento in comune di tutti gli scontri: Atreus. Il figlio del Dio della Guerra può contribuire alle battaglie danneggiando gli avversari, distraendoli e dandoci la possibilità di sferrare violente mosse finali. Il risultato è un tripudio visivo, che speriamo possa continuare (e migliorare ulteriormente) dopo queste prime ore di gioco.

God of War Ragnarök, per ora, è tutto quello che volevamo dal seguito del titolo diretto da Cory Barlog. È un gioco più grande, complesso, violento e strutturato. Certo: chi non ha amato il primo capitolo difficilmente si farà coinvolgere da questa nuova avventura, ma sta di fatto che i ragazzi di Santa Monica Studio sembrano essere riusciti nella difficile impresa di superarsi ancora una volta. Per tutti i dettagli del caso, comunque, ci risentiamo come già accennato a inizio novembre. Ora vi salutiamo, che dobbiamo tornare a viaggiare tra i Regni per completare la nostra missione… prima che sia troppo tardi.