Quando Diablo approdò sul mercato nel 1996, il mondo intero si accorse di avere tra le mani una vera e propria rivoluzione. Dopotutto si trattava di un primo tentativo di ibridare gli action con il genere dei GDR, puntando tutto su un utilizzo totalizzante del mouse. Diablo II, uscito quattro anni dopo, perfezionò quella formula, introducendo un corposo albero delle abilità e spostando l’azione in un mondo aperto e liberamente esplorabile. Nel 2012 fu il turno di Diablo III, che portò il franchise alla portata di tutti, donando ai giocatori anche la possibilità di scegliere il sesso del proprio avatar.

E arriviamo quindi a Diablo IV, la cui uscita è al momento prevista per il 6 giugno 2023.

Durante lo scorso fine settimana abbiamo avuto occasione di provare la beta del titolo targato Blizzard. Beta che sarà poi espansa a tutti i giocatori dal 24 marzo alle 17:00, sino alle 20:00 del 27 marzo. Abbiamo potuto quindi testare tre differenti classi e vivere per intero il primo atto del gioco, cominciando a farci un’idea su quello che sarà il risultato finale di questo tanto atteso ritorno. Siete curiosi di scoprire se Diablo IV saprà rubarvi l’anima e spingervi a notti insonni davanti allo schermo?

Diablo IV

IL FASCINO DELL’OSCURITÀ

Sin dalle prime battute di gioco, Diablo IV si dimostra molto più vicino ai toni horror del secondo capitolo, rispetto a quelli dark fantasy del terzo. La trama parte nel modo più classico possibile, con gli abitanti di un piccolo paesino che chiedono aiuto al nostro eroe per fermare un misterioso male che avanza. Quello che accade poi, però, è tutt’altro che prevedibile. Siamo sinceramente rimasti a bocca aperta di fronte ad alcune scelte narrative, accompagnate da una regia mantiene spesso la visuale isometrica, ma che si avvicina quando serve ai personaggi, dando vita anche a cut scene di altissimo livello.

Tutto il primo atto è scandito da una storia oscura e violenta, ma anche dannatamente affascinante. Una storia che dimostra quanto gli sviluppatori abbiano deciso di impegnarsi per riconquistare quel pubblico insoddisfatto da Diablo III e alla ricerca di atmosfere tetre e inquietanti. I dev si sono impegnati a mantenere questo stile anche nelle quest secondarie. Ammettiamo, però, di aver avuto la percezione di trovarci di fronte a delle “fetch quest”, con missioni sin troppo banali che vedono il protagonista raccogliere un oggetto e portarlo al PNG di turno o uccidere un gruppo di demoni per riscattare una ricompensa. Niente di particolarmente esaltante, soprattutto considerato che la succitata ottima regia non fa mai capolino in queste situazioni.

Diablo IV

UN PO’ DIABLO E UN PO’ WORLD OF WARCRAFT

La prima impressione, dopo aver completato il prologo, è quella di trovarsi all’interno di un MMORPG a tema Diablo. Ci sono altri giocatori che si muovono e portano avanti le proprie avventure, che combattono nel mondo aperto e che interagiscono con i vari mercanti. La sensazione di solitudine provata con i primi capitoli della serie qui è sostituita da qualcosa di nuovo. Non si tratta per forza di qualcosa di negativo, ma ammettiamo di essere rimasti inizialmente spiazzati da questa direzione. Sono bastati pochi minuti per adattarci e scoprire che, in questo modo, Diablo IV punta a innalzare il franchise a un nuovo livello, più vicino alle produzioni videoludiche moderne.

Le tre classi a nostra disposizione, il Barbaro, il Tagliagole e l’Incantatore, sono ovviamente ancora da bilanciare, ma dimostrano già ora una grande varietà. Ognuna di esse, infatti, vanta caratteristiche personali e uno skill tree vasto e complesso. Quasi straniante, in alcuni momenti. Ci sono decine di possibilità che si aprono dopo poche ore di gioco, con abilità pensate per la distanza, altre per i combattimenti ravvicinati e altre ancora per migliorare le statistiche del proprio personaggio. I giocatori alle prime armi con questa tipologia di gioco potrebbero rimanere frastornati dalla quantità di contenuti, ma Blizzard ha preferito puntare anche in questo caso sulla personalizzazione totale dell’esperienza. In Diablo IV non si può sbloccare tutto e subito. È evidente, infatti, che si tratta di un titolo pensato per essere giocato per decine, se non centinaia, di ore. Esattamente quello che si aspettavano i fan del franchise.

Diablo IV

UN DELIZIOSO ANTIPASTO

La beta di Diablo IV ci è servita per capire la direzione intrapresa da Blizzard per questo quarto episodio. Una direzione che ci ha convinti per atmosfera e scelte ludiche, ma che ci ha anche lasciato qualche dubbio. Le quest secondarie vanteranno una narrativa più curata, oppure sono solo dei semplici riempitivi? Come sarà il bilanciamento finale dell’esperienza? Domande alle quali una beta non deve assolutamente rispondere, rimandando il risultato alla versione finale del gioco. Versione che non vediamo l’ora di testare e che dimostra come Blizzard sia riuscita a incuriosirci ancora una volta. Diablo sta tornando e noi non vediamo l’ora di sacrificare decine di ore di sonno per squartare demoni e scoprire l’esito del conflitto tra Lilith e Inarius.

E voi che cosa ne pensate? Giocherete alla open beta di Diablo IV questo weekend? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, venite a trovarci sul canale Twitch di BadTasteItalia.