L'ex sviluppatore Lionhead non ritratta le sue parole: Kinect è una periferica "incompresa"

Peter Molyneux è da sempre un cane sciolto nell’industria videoludica. Recentemente lo è diventato ancora di più, abbandonando gli obblighi contrattuali che lo vedevano legato a Lionhead e Microsoft.

Malgrado il suo allontanamento dalla casa di Bill Gates, Peter continua a difendere Kinect, la periferica forse più bistrattata di questa generazione:
 

E’ come ogni altro tipo di nuova tecnologia o invenzione, sia essa una bicicletta, una macchina a motore o un mezzo volante. Noi come esseri umani ci aspettiamo troppo da essa, e troppo presto.

Ci aspettiamo che la prima ondata di titoli sia composta da cose meravigliose e incredibili. Non pensiamo mai in modo approfondito a cosa potrebbe invece accadere con la seconda e terza ondata.

Ora la seconda ondata sta arrivando, e stiamo iniziando a renderci conto della sua profondità e raffinatezza, noi possiamo davvero rappresentare al meglio il modo in cui [il giocatore] si muove ed è questo che celebro

 

Secondo Molyneux, quindi, i fallimenti di Kinect sarebbero apparenti e deriverebbero dall’incapacità prettamente umana di guardare al futuro in prospettiva.
Non si risparmia neanche sugli sviluppatori, che definisce essenzialmente pigri e incapaci di utilizzare il pensiero laterale nell’approccio con la nuova periferica.
A parere dell'ex sviluppatore Lionhead, pensano a Kinect come un sostituto del controller e non come un qualcosa a sé.

La ricerca di una maggiore precisione in Kinect sarebbe parimenti sbagliata:

“la migliore cosa che io possa fare è esaltare le differenze e le somiglianze tra me e te e in tal senso l’imprecisione è un grande beneficio [per gli sviluppatori]

All’inizio del mese Molyneux ha fondato la sua nuova casa di sviluppo 22 Cans. Non sono stati fatti annunci su nuovi progetti.