Divisi tra le campagne di Baldur’s Gate 3, e pronti a esplorare New York al fianco dei due arrampicamuri, Fate/ Samurai Remnant è passato purtroppo inosservato. È stato un 2023 intenso sotto il punto di vista videoludico, come è possibile notare scorrendo la nostra sezione dedicata alle recensioni. È quindi inevitabile che, a fronte dell’enorme mole di titoli usciti, qualche videogioco sia stato messo da parte o passato in sordina.

Fortunatamente i videogiochi non scadono (non a breve periodo almeno) ed è sempre possibile recuperare le occasioni perse a causa dei troppi impegni. Se poi il titolo in questione, sta per ricevere anche tre DLC nel corso del 2024, l’occasione di parlarne in questi primi giorni di gennaio è più che ghiotta. Disponibile da fine settembre su PlayStation, Nintendo Switch e PC, scopriamo insieme cosa si nasconde dietro Fate/ Samurai Remnant, l’ultima fatica di Omega Force.

Sette coppie, un unico vincitore

Il franchise di Fate si appresta a celebrare i vent’anni nel corso del 2024. Per chi non sapesse di cosa si tratta, la saga di Fate nasce come visual novel nel 2004, per mano di Type-Moon, sotto la supervisione di Kinoko Nasu e la direzione artistica di Takashi Takeuchi. Nozioni trovabili su Wikipedia a parte, la serie racconta di innumerevoli battaglie per il sacro Graal, artefatto in grado di realizzare il desiderio del vincitore. Le guerre si svolgono nelle epoche più svariate, e coinvolgono sette umani in grado di utilizzare la magia (i cosiddetti Master) e almeno altrettanti Servant, guerrieri storici reincarnati in corpi più forti e resistenti. I Servant sono pronti a tutto per realizzare il sogno del proprio padrone.

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Ogni guerra può avere un solo vincitore, ma per arrivarci spesso i master si alleano tra loro, così da sgominare gli avversari più temibili in maniera più facile. Ci sono poi una serie di altre caratteristiche legate ai Servant, insieme alla possibilità che ne appaiano più di sette a seconda dell’epoca e della situazione.

Fate/ Samurai Remnant: Il Rituale della Luna Crescente

Fate/ Samurai Remnant non fa eccezione e racconta un’inedita guerra del Santo Graal ambientata nel periodo Edo, schierando le proprie pedine e andando a pescare alcuni dei personaggi storici dell’epoca. Il protagonista del gioco è Miyamoto Iori, spadaccino a servizio della città di Arakusa, che si barcamena tra un lavoro da Ronin e l’altro per potersi permettere casa e cibo. Il ragazzo convive con un libro indemoniato, grazie alla sua capacità magica ed è stato scelto dal Graal come uno dei sette partecipanti al Rituale della Luna Crescente.

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Al suo fianco avrà Saber, Servant potente e austera, ma anche vogliosa di conoscere i sapori di un periodo storico distante dal proprio. Fate/ Samurai Remnant basa molto della sua forza narrativa sul rapporto tra Iori e Saber, e su come inizieranno a fidarsi l’una dell’altro. Questo regala al giocatore un racconto in linea con le altre produzioni del franchise, che non deluderà i fan delle precedenti produzioni di Type-Moon.

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Graficamente il titolo si comporta molto bene, e alcune delle cinematiche sembrano uscire direttamente dalla serie animata. Ottime le musiche, capaci di trasmettere la giusta atmosfera, mentre è un peccato per l’assenza dell’italiano che, a causa della gargantuesca mole di testi, fermerà più di un giocatore dall’acquisto.

Vivere l’epopea

Nel corso delle circa 40 ore di gioco non mancano ovviamente camei più o meno importanti, o la presenza di eroi inaspettati, che andranno ad arricchire le fila dei personaggi disponibili. Diversamente da altri giochi di Omega Force però, i personaggi principali resteranno Iori e Saber, mentre gli altri saranno solo aggiunti in missioni extra che andranno ad arricchire le trame di gioco.

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Una volta finita la trama principale, potrete cominciare una partita in New Game +, per cercare di ottenere uno degli altri due finali e per rafforzare i rapporti ancora non consolidati nell’avventura precedente. Insomma, tra il titolo base e i DLC in arrivo, la quantità d’ore da investire su Fate/ Samurai Remnant è solamente destinata ad aumentare.

Evolvere un genere

Omega Force abbandona quasi tutti gli aspetti dei musou che li hanno resi noti ai più. Sembra proprio che il passaggio nelle terre di Hyrule e in quelle di Fire Emblem abbia fatto bene al team (che già era migliorato in occasione di Pirate Warriors 4), tant’è che Fate/ Samurai Remnant conserva principalmente le mappe e qualche orda di nemici minori.

Diventa invece un Action GDR vero e proprio quando si parla degli scontri reali, con tanto di boss con più di una strategia e pronti a vendere molto cara la pelle. Dei Musou restano le combo e le mosse speciali, accompagnati dalla solita cinematica.

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Uno dei punti forti del titolo di Omega Force è il continuare a migliorare il combat system fino a metà della storia. Il team dà al giocatore il tempo di abituarsi a ogni nuova meccanica, che sia principale o secondaria, facendolo affezionare a ogni singolo elemento a schermo. Certo c’è ancora qualche incertezza sull’intelligenza artificiale o sull’esplorazione, ma tutto sommato è un ulteriore evoluzione di un genere che è rimasto fin troppo chiuso su se stesso.

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Con Fate/Samurai Remnant, Omega Force segue la buona strada intrapresa con gli Hyrule Warriors (e musou successivi), dando un’identità narrativa che va oltre il semplice sgominare orde d’avversari sempre più coriacei. Con una storia intrigante, l’ultima fatica di Omega Force non può mancare nelle librerie dei fan di Fate, anche grazie ad alcune idee di gameplay che rendono il tutto meno monotono. Se vi è sfuggito a settembre, potete approfittare dell’uscita dei DLC in arrivo per scoprire un inedito ibrido tra musou e visual novel. Un ibrido che, ne siamo sicuri, potreste trovare molto piacevole.

VOTO8,2
Tipologia di gioco

Fate/Samurai Remnant è il nuovo musou di Omega Force, che oltre a orde di nemici decide di raccontare anche una storia ricca di colpi di scena e azione.

Come è stato giocato

Ho affrontato l’avventura di Iori e Saber su PlayStation 5, grazie a un codice gentilmente offerto dal distributore.