Capita spesso, mentre si gioca ad Horizon Zero Dawn, di essere colti da vivide reminiscenze, da disorientanti ricordi, da un potente senso di déjà-vu. La creatura di Guerrilla Games, primo tra i numerosi pregi che mette in mostra sin da subito, è summa di esperienze diverse, fiero rampollo della prolifica dinastia degli open world, definitivo step evolutivo dell’action declinato alla sopravvivenza in un mondo ostile, spietato, (in)volontariamente omicida.

La software house con base operativa ad Amsterdam, possiamo finalmente dirlo, non ci ha mai mentito in questi mesi, confezionando un’avventura che rende giustizia allo slogan che ne ha animato la campagna marketing, “la Terra non è più nostra” recita testualmente, e introducendoci ad una storia che, effettivamente e come promesso, supera, ingloba, fagocita la personalissima epopea di Aloy.

Già, la protagonista, l’unico elemento del gioco a non identificarsi in nessun precedente, originalissimo emblema della maturazione degli artisti d...