È stato un anno e mezzo sorprendente, quello di Splatoon 3. Tra nuove stagioni che si sono susseguite con aggiornamenti alle armi e agli oggetti di gioco, gli immancabili eventi mensili (ora divisi tra Splatfest e Big Run) e oltre dodici milioni di copie vendute, l’ultima vera nuova IP Nintendo se la passa alla grande.

Era fisiologico quindi, che come accaduto per il secondo capitolo, anche questo successo per Nintendo Switch venisse arricchito da un pass d’espansione, questa volta diviso in due parti. La prima, distribuita già durante la scorsa estate (all’annuncio del pass), aggiungeva solitamente una modifica estetica alla lobby, riportando in scena Stella e Marina durante gli Splatfest, e i vecchi negozianti nella piazza di Coloropoli.

La seconda, chiamata La Torre dell’Ordine, è invece un nuovissimo contenuto single player, che fonde la formula classica di Splatoon con delle meccaniche rogue lite. Una commistione incredibile e che si sposa alla perfezione con il mondo dei calamari della casa di Kyoto.

Disponibile dalla fine di febbraio, La Torre dell’Ordine è ricca di contenuti da sbloccare (come da tradizione per la serie) e altamente rigiocabile, scopriamone insieme pregi e difetti.

La Torre dell’Ordine

Presa la metro per Coloropoli, ci risveglieremo nuovamente nei panni di 8, protagonista già del DLC di Splatoon 2, in un mondo completamente bianco e all’apparenza privo di vita. Qui ci verrà incontro la rumorosa Alga, tramutata in un drone da non si sa bene cosa, che ci chiederà aiuto per salvare Nori, intrappolata nella torre che si staglia di fronte ai nostri occhi. Inizia così La Torre dell’Ordine, con una prima scalata breve che ci porterà a salvare Nori e a scoprire chi si nasconde dietro questo mondo asettico. Ovviamente il DLC vero e proprio partirà solamente una volta salvata Nori, anche perché la torre si staglierà ancora più in alto e ci chiederà ben più di un tentativo per essere portata a termine.

torre dell'ordine

La Torre dell’Ordine svela finalmente cosa è successo ad Alga e Nori dopo il tour mondiale che le ha coinvolte alla fine di Splatoon 2. Ancora una volta tutto parte con lo Splatfest finale, ed è ancora una volta encomiabile, come Nintendo EAD utilizzi un evento di gioco pensato per lo più per la community, per mettere le basi della trama del capitolo successivo.

Altamente rigiocabile

Unendo le meccaniche originali di Splatoon a quelle dei rogue lite, si ottiene un gioco altamente assuefacente, soprattutto per chi non ha mai smesso di colorare in questo anno e mezzo. Ogni scalata è potenzialmente diversa, e se verrete sconfitti dovrete ritornare al primo piano, portando però con voi delle perle per poter “hackerare” il sistema e aggiungere dei modificatori utili dalla run successiva. I modificatori sono dei più vari, dai banali più danni, più vite e più armatura, a nuove armi per Alga Drone, così che possa aiutarvi nella conquista del piano.

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Anche i piani si susseguono casualmente, ma sono sempre di una tipologia specifica, che vi verrà mostrata prima di accedervi. Ogni piano, una volta ricompensato, vi ricompenserà con una scheda colore, che andrà a migliorare uno dei vostri parametri. L’obiettivo è ovviamente raggiungere il trentesimo piano e sconfiggere il vero malfattore.

Prima di ogni scalata potremo scegliere se equipaggiare un’arma diversa (usando le chiavi che ci verranno date dai boss). Portare a termine più volte la torre ci darà accesso non solo a nuovi dialoghi ma anche ad accessori inediti da sfoggiare poi nelle modalità multiplayer, negli armadietti e ovviamente alle repliche delle armi utilizzate nella scalata.

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L’alta rigiocabilità di questa modalità è anche l’occasione per provare armi nuove che magari non ci sono mai state troppo affini. Questo anche a causa di un level design meno puzzle e più shooter, in cui dovremo farci strada tra vere e proprie orde di nemici. Si tratta dei nuovissimi Ossimolli, dotati di caratteristiche uniche (esattamente come i salmonoidi) sia fisiche che comportamentali. Un character design che al solito non sbaglia un colpo, inserendosi alla perfezione al fianco dei precedenti contenuti. Anche questa volta il tutto è infine accompagnato da una colonna sonora elettronica curata fino all’ultimo beat.

Il piatto forte del Pass di espansione

Se avete aspettato finora a comprare il Pass d’Espansione di Splatoon 3, avete fatto bene. La Torre dell’Ordine è il vero e proprio piatto forte dell’offerta, e non aveva alcun senso acquistare il tutto mesi prima solamente per un cambio estetico della Lobby. Ora però, soprattutto se siete giocatori di Splatoon 3, non c’è alcuna scusa. Per il prezzo a cui viene offerta (24,99€), il DLC aggiunge nuove ore di contenuto inedito in single player, oltre a rimpolpare gli armadietti di accessori e costumi vari.

La Torre dell’Ordine unisce le meccaniche originali di Splatoon a quelle dei rogue lite, creando un contenuto assuefacente e riuscito. Speriamo che la formula rogue lite venga promossa a modalità regolare nel prossimo capitolo, perché siamo di fronte a un matrimonio veramente sorprendente. Un DLC che va ad arricchire un titolo già pieno di contenuti, e che merita tutto il successo possibile.

VOTO8.5
Tipologia di gioco

La Torre dell’Ordine è il piatto forte del season pass di Splatoon 3, una modalità rogue lite che prosegue la macro-trama della serie.

Come è stato giocato

Ho completato la Torre dell’Ordine per la prima volta in circa dieci ore, ma sto continuando ad affrontarla per sbloccare tutti gli armadietti e le armi aggiuntive, grazie a un codice gentilmente offerto da Nintendo.