Tutto nasce da un articolo (come sempre caustico) di Beppe Grillo, che si scaglia contro una proposta di legge di Andrea Colasio, responsabile culturale della Margherita. L’impressione è che Grillo non abbia letto totalmente la proposta in questione (che si può trovare cliccando qui), che presenta sì luci ed ombre, ma non è così sconvolgente come si potrebbe pensare. Intanto, almeno negli obiettivi (sui risultati eventualmente dovremo riparlarne tra qualche anno), la proposta sembra orientata positivamente verso il modello francese (esplicitamente citato), con l’idea di evitare l’assistenzialismo degli ultimi vent’anni e concentrandosi maggiormente sulle opere prime.
C’è invece la questione di dove reperire i fondi. E qui ha fatto notizia l’idea (ripresa anche dal popolare sito Punto Informatico) di tassare i provider Internet con “una quota pari al 3,5% del fatturato annuo lordo degli operatori Interne...
Nell’ultimo post di Beppe Grillo sul suo blog, il comico se la prende con una proposta di legge che mira a riformare l’industria cinematografica italiana, apparentemente a spese di Internet. Ma la realtà non è così drammatica e i problemi sono decisamente altri…
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