Il filmmaker, che negli ultimi anni si è dedicato alla rinascita di importanti franchise come Star Trek e Star Wars, ha espresso tutta la sua soddisfazione per essere riuscito a “dare una mano” con la riproposizione di queste saghe, ma ha anche affermato di aver chiuso questo capitolo e di volersi dedicare a “idee originali” nel prossimo futuro.
Sai, mi sento incredibilmente fortunato per essere stato coinvolto in progetti relativi a cose che ho amato tantissimo quando ero un ragazzino. Di fatto, anche Westworld, che è il motivo per cui sono qua questa sera, rientra in questa categoria. Ma non avverto il desiderio di proseguire lungo questa strada. Ne ho fatti abbastanza e mi sento più emozionato all’idea di lavorare su idee originali che magari un giorno verranno sottoposte a reboot da qualche altra persona […] Se racconti una storia che non prosegue in avanti, che non sta introducendo alcun elemento rilevante, che non sta creando una nuova mitologia o un’estensione della stessa, si finisce per fare un remake, cosa che non va affatto bene […] Ma il cinema è un medium relativamente giovane e ci sono storie che esistono da secoli. Non è insolito che delle storie vengano ri-raccontate – cosa che può accadere intorno al fuoco di un campeggio o al cinema – ma devi sempre aggiungere del nuovo materiale. Non puoi fare un remake di qualcosa solo per il piacere di farlo.
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