Il leggendario Mel Brooks è stato intervistato dalla BBC a margine del debutto del musical di Frankenstein Junior allestito presso il Garrick Theatre di Londra.

Durante la chiacchierata fatta con Rebecca Jones, il leggendario comedian ha avuto modo di esprimere la sua opinione circa l’attuale stato di salute della satira e della commedia dichiarando senza mezzi termini che il politicamente corretto è la morte della comicità. Ha poi aggiunto che oggigiorno non sarebbe possibile produrre una pellicola come il suo Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco. Il film, lo ricordiamo, ha come co-protagonista uno sceriffo nero (interpretato da Cleavon Little) e si svolge in una cittadina del far west che con la “political correctness” ha davvero poco a che fare.

Ai nostri giorni sarebbe possibile realizzare opere come le tue?

Non penso sarei riuscito a fare i miei film al giorno d’oggi, non so, magari Frankenstein Junior, ma Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco no, perché siamo diventati stupidamente politicamente corretti e questo rappresenta la morte della commedia. Va benissimo non urtare i sentimenti di questo o quel gruppo o minoranza, ma non va bene per la commedia che deve camminare su questa linea sottile, deve assumersi dei rischi. È letteralmente questo piccolo folletto che sussurra alle orecchie del Sovrano dicendo sempre la verità sul suo comportamento.

C’è qualcosa su cui non scherzeresti?

Sì, c’è.

Di cosa si tratta?

Personalmente non ironizzerei mai sulle camere a gas e gli ebrei che sono morti lì dentro per colpa dei nazisti. Ma qualsiasi altra cosa va bene.

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